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Visualizzazione dei post con l'etichetta aiuto reciproco

Insegna l’italiano a una compagna arrivata dal Marocco: la piccola Aya premiata al Quirinale La dodicenne, nata in Sardegna, ha aiutato una coetanea appena arrivata, permettendole di integrarsi. Mattarella l’ha nominata Alfiere della Repubblica

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Insegna l’italiano a una compagna arrivata dal Marocco: la piccola Aya premiata al Quirinale La dodicenne, nata in Sardegna, ha aiutato una coetanea appena arrivata, permettendole di integrarsi. Mattarella l’ha nominata Alfiere della Repubblica La piccola Aya (Foto concessa) Aya è nata in Sardegna, il papà e la mamma sono marocchini e vivono a Marcalagonis. Oggi ha 12 anni e il 14 dicembre, assieme ad altri 29 premiati in tutta Italia ( compresi alcuni sard i), riceverà l'attestato d’onore di "Alfiere della Repubblica" dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Aya Jedidi parla l’arabo e l’italiano. Durante l’anno scolastico ha aiutato Hayears, una coetanea arrivata dal Marocco e che non conosceva una parola d'italiano. La dirigente scolastica dell'Istituto Manzoni di Maracalagonis, Emanuela Lampis, ha subito promosso un progetto di studio con l'insegnante Francesca Congiu, dove Aya è stata la vera protagonista. Ha iniziato a seguire l'amichetta a

Un Uomo Senza Braccia E L'amico Non Vedente Hanno Piantato Insieme Più Di 10 Mila Alberi ed altre storie

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due storie curiose  che certamente  saranno  vecchie  ma  ed  alcuni portali \  siti magari  le  riciclano e  le riusano  , ma che  importanza  ha  alla   fine  ? .  La prima di come l'unione di coloro che hanno un handicap possano creare un opera d'arte che è anche d'aiuto per i  normali " ( lo che non dovrei usare come mi suggerisce la lettura di -- regalatomi per natale -- del libro Mi girano le ruote di Angela Gambirasio , questo insulso termine e discriminatorio verso chi ha un handicap perchè fa delle distinzioni inappropriate fra chi è o lo è diventato dalla nascita e noi che non lo siamo , ma non ne trovo altri ed quindi che lo metto fra virgolette ) da   http://www.curioctopus.it/ La storia di amicizia di Jia Haixia e Jia Wenqi ha davvero dell'incredibile. Hanno 53 anni, vivono in Cina e le loro vite si sono incrociate a causa delle disabilità che entrambi possiedono: Haixia

aiuto reciproco e solidarietà fra gli ultimi Sassari, mendicante “adotta” l’amico malato

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 da  la nuova   edizione sassari del 20\1\2014   Sassari, mendicante “adotta” l’amico malato Roberto è stato operato alla bocca dopo un tumore e non può più chiedere l’elemosina. Mirko, nonostante le difficoltà e due figli da mantenere, tende la mano anche per lui di Daniela Scano SASSARI. Quando è arrivato in Italia in cerca di lavoro, vent’anni fa, Slawomir Jacek Sieminiec ha capito che con quel nome impronunciabile non avrebbe mai fatto fortuna. Così ha deciso che si sarebbe fatto chiamare Roberto, ma la sorte con lui è stata avara lo stesso. L’unico che ancora continua a chiamarlo con il suo vero nome è Mirko, un connazionale polacco conosciuto nel 2002 e che che dal 2011 divide con lui il lavoro, quando c’è, e il marciapiede quando la crisi toglie anche quelle poche giornate in nero. Oltre l’elemosina, Mirko e Roberto non hanno mai chiesto niente a nessuno. Ora però Roberto è molto malato e Mirko chiede per lui: «Qualcuno lo aiuti, non voglio che muoia». Nell’attesa se lo è

generalmente si parla male di facebook e dei social ma ciò che è successo in Via Fondazza, la prima ‘social street’ italiana è nel centro di Bologna

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Via Fondazza, la prima ‘social street’ italiana è nel centro di Bologna da ilfattoquotidiano A due mesi dalla creazione del gruppo Facebook, sono oltre 500 gli iscritti alla prima social street d’Italia, quella di via Fondazza, nel centro di Bologna. Il progetto ha preso piede velocemente e ora molte idee sono già realtà. Dalle lezioni di pianoforteofferte da una ragazza residente al numero 79, all’aiuto tra vicini nei piccoli impegni quotidiane, come la spesa o il bucato. “L’importante è ricreare quel senso di comunità che nelle città si è perduto” spiega Federico Bastiani, giornalista, residente e ideatore del progetto. Sala piena domenica 17 novembre per la presentazione ufficiale, a cui ha partecipato anche l’economista Loretta Napoleoni: “Il modello può avere molto futuro, anche in altre città d’Italia. A patto che ci sia l’iniziativa”  di Giulia Zaccariello    sempre  dalla stessa  fonte   Social street Bologna, in via Fondazza l’economia solidale t

Nuoro Benefattore senza volto in chiesa: «Venni sfamato dalla Madonna»

unione sarda DEL 13\9\2013 Il parroco don Francesco Mariani: «Rivelare la cifra donata svilirebbe l'importanza di un messaggio altamente educativo e volutamente silenzioso». NUORO «Un'offerta consistente». Quanto? «È il gesto, non l'importo che conta». Taglia corto don Francesco Mariani, parroco di San Giuseppe che richiamando l'obolo della vedova del Vangelo di Luca ( «Costoro han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere») invitando i fedeli a riflettere. Perché ci sarà pure, come accade in qualche altra città sarda, chi per vergogna o apparire generoso dona pubblicamente durante la messa bottoni o banconote false, ma a Nuoro non manca chi è capace di piccoli-grandi gesti. BENEFATTORE SCONOSCIUTO Don Mariani l'altro giorno ha notato nel cestino depositato ai piedi dell'altare un foglio bianco piegato in quattro che custodiva una o più banconote. Diciotto righe scritte in bella e ordinata c

guida su come sopravvivere alla crisi prima puntata "Aiutarsi come durante una guerra "

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riprendo qui l'inchiesta di repubblica e in alcuni punti , a voi scoprire quali , ci aggiungono del mio e mia esperienza  Co-housing ovvero vivere insieme, co-working ovvero lavorare uniti. E ancora gruppi di acquisto solidale che raggruppano fino a sette milioni di persone, mercatini del baratto e una miriade di orti collettivi nella grandi città. Così sta crescendo un movimento silenzioso che fa fronte alle difficoltà di questi anni  Generazione Co. E questa volta a finirci dentro non sono solo i giovani ma proprio tutti, o almeno chiunque è costretto a fare i conti con budget sempre più ridotti. Perché, ora, in piena crisi economica, un modo per sopravvivere è coalizzarsi, stare insieme, collaborare, condividere. E per farlo si formulano nuovi stili di vita. Si punta sul co-working, per spartirsi le spese d'ufficio, sul co-housing, perché nei condomini solidali ci si aiuta e si tagliano e di molto i costi. Ma anche l'automobile gestita da più fa

francia Il vit dans un mobil-home, ses voisins lui construisent une maison

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mi viene il dubbio che siano stati leghisti oppure consiglieri della regione Lazio    voi  che  dite  ? da   http://crise.blog.lemonde.fr/ 26 septembre 2012 , par  Frédéric Potet Il vit dans un mobil-home, ses voisins lui construisent une maison C’est une histoire comme on en voit dans les émissions de téléréalité, sauf que la télé n’est pas venue. Une histoire de solidarité et de proximité qu’on peut lire, aussi, comme un contre-pied à la crise. L’histoire d’un père de famille vivant seul dans un mobil-home d’un autre âge et à qui ses voisins vont construire une maison. Une vraie maison en ossature de bois et aux normes "bâtiment basse consommation", avec trois chambres, 90 m2 de surface au sol et un poêle canadien au milieu. Sauf imprévu, la masure se dressera à Noël à la sortie du village de Saint-Martin-des-Fontaines (Vendée), à l’endroit même où Fred –l’homme ne souhaite pas voir apparaître son nom – a acheté un terrain pour se rapprocher de la mère de ses