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Parenti e amici denunciano sui social (e all’Fbi) gli assalitori di Capitol Hill: “Ciao zio, visto che ora sei un terrorista ti ho segnalato

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 chi di social  colpisce  di social  ferisce   di Andrea Indiano | 17 GENNAIO 2021 de il il fatto quotidiano  Parenti e amici denunciano sui social (e all’Fbi) gli assalitori di Capitol Hill: “Ciao zio, visto che ora sei un terrorista ti ho segnalato “Gli agenti stanno setacciando oltre 100mila suggerimenti digitali e hanno formulato accuse federali contro più di 70 persone fino ad oggi”, ha detto un portavoce dell'Fbi al New York Times L’ Fbi  può contare su degli alleati inattesi mentre cerca di identificare gli assalitori di  Capitol Hill . I  parenti  di alcuni dei protagonisti dell’invasione al Campidoglio americano si sono fatti avanti per aiutare le autorità ad arrestare i ricercati. Sui social, sono diventate virali le storie di figli e nipoti che hanno associato i volti nelle immagini dell’assalto a quelle dei loro familiari. Esemplare è la vicenda della 18enne  Helena Duke  che ha usato  Twitter  per identificare la  madre , presente il 6 gennaio a  Washington  e a

Ecco l'anarchico Orciani, il fanese arrestato con Sacco e Vanzetti

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Incuriosito dalla  puntata  andata  in onda oggi  a il tempo e la storia   trasmissione di rai 3    \  rai storia (  una delle pochissime cose  per  cui valga la pena  pagare  il canone )  dedicata  Sacco e  Vanzetti  ho fatto delle ricerche sui su internet    a vedere  se  saltava qualcosa  . Ecco  cosa  ho trovato.Lo  che  l'articolo che  vi appresterete  a  leggere  ,  soprattutto  a chi credeva  che  Sacco e  Vanzetti fossero "  dei  santarellini " . Ma  l'intera  vicenda  giudiziaria   e  quindi   la  loro condanna   fu ingiusta    in quanto le  prove  furono  labilissime  e soprattutto non  gli fu data  la possibilità di  difendersi e   di dimostrare  la loro  innocenza  da http://www.ilrestodelcarlino.it/fano/   del 29\8\2015 E' una storia non narrata dalla storia, tramandata oralmente in famiglia per generazioni e ora portata alla ribalta della cronaca dalla certosina ricerca archivistica di Dante Piermattei che l'ha raccontata in un libro

L'agente afroamericano che aiuta un membro del Ku Klux Klan: "Era il mio dovere"

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musica  in sottofondo   B lues Brothers - Gimme Some Lovin   note conclusive Jimi Hendrix - Hey Joe leggendo questo flash mi pare di  repubblica Un suprematista bianco che indossa una maglia con la svastica si sente male durante la manifestazione del Ku Klux Klan in South Carolina. Ad aiutarlo arriva un poliziotto: un poliziotto afroamericano. L'immagine è diventata rapidamente u n potentissimo simbolo dell'insensatezza del razzismo e della forza dell'integrazione. Là dove i manifestanti del Ku Klux Klan vedono un mondo in cui gli uomini vengono giudicati per il colore della loro pelle, il poliziotto (che si chiama Leroy Smith) vede un anziano in difficoltà, non si fa condizionare dalle idee che esprime e dalla maglietta che indossa, e corre a sostenerlo Mi sono detto  Ecco un esempio del detto biblico Se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l'altra; e a chi vuol litigare con te e prenderti la tunica, lasciagli anche il mantello. ... Voi ave

21 NOVEMBRE 1864 ORA I BAMBINI DORMONO SUL FONDO DEL SAND CREEK

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dall' amico   \  compagno di  viaggio    http://leonardopisani.blogspot.it/2014/11/21-novembre-1864-ora-i-bambini-dormono.html  Si sono presi i nostri cuori sotto una coperta scura sotto una luna morta piccola dormivamo senza paura fu un generale di vent'anni occhi turchini e giacca uguale fu un generale di vent'anni figlio di un temporale ora i bambini dormono sul fondo del Sand Creek       Così cantava il grande Fabrizio De Andrè nella stupenda e commovente Fiume Sand Creek scritta con Massimo Bubola ricordando uno dei più ignobili massacri perpetrati dalle giacche blu dell’esercito degli Stati Uniti di America, successo all’alba del 29 novembre 1864. Un massacro inutile ordinato dal Il colonnello  John Chivington . Ad una soldataglia reclutata pochi mesi prima con l’intento di uccidere quanti più indiani possibili.   Capo Cheyenne  Le cifre del massacro furono subito ridimensionate, parlando di poche decine di morti, quasi tutti guer

Mangia solo cibo preso nei cassonetti La battaglia anti-spreco di Greenfield

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 cazzeggiando  su  facebook  ho trovato  questa  storia    raccontata  da http://www.caffeinamagazine.it/  Ha mangiato il cibo che trovava nella spazzatura per un mese. Non per indigenza ma per sensibilizzare il mondo contro lo spreco di cibo. La strana iniziativa è di Rob Greenfield, un attivista ambientale da tempo impegnato nella lotta contro gli sprechi, male della società dei consumi. Lo scorso 2 giugno ha cominciato un giro per gli Stati Uniti con soli 2mila dollari in tasca, ma a metà del viaggio ha cambiato idea decidendo di mangiare solo cibi che trovava nei cassonetti della spazzatura, di solito dietro a negozi di generi alimentari. Il suo scopo era quello di dimostrare come spesso il cibo che viene buttato sia in ottime condizioni.  Poi  ho letto   sempre  su tale vicenda  due  articoli interessanti  il primo sempre  sulla  storia    citata  prima      l'unione sarda     del  24\9\2014 Un giovane 28 enne di San Diego gira per tutti gli States recuperando aliment

Navajo e speculazione la doppia minaccia al mito Grand Canyon Progetti per una teleferica e un centro commerciale Il direttore del parco lancia l’allarme: addio panorama

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  La  repubblica  del  12.7.2014 PER SAPERNE DI PIÙ www.nps.org www.nytimes.com NEW YORK. La minaccia è duplice:da una parte gli indiani Navajo,dall’altra un gruppo immobiliare (sostenuto da una finanziaria italiana).Oggetto del contendere una delle sette meraviglie del mondo (naturale), una delle mete turistiche più affascinanti,emozionanti e battute al mondo:  il Grand Canyon. «È la più grave minaccia della storia», urla (un po’ retoricamente) dalle pagine del Los Angeles Times Dave beruaga, il sovrintendente del Grand Canyon National Park. Dal Mohave Point, il punto di osservazione sul bordo Sud del parco, lì dove ogni giorno si accalcano turisti di ogni risma e paese, in un prossimo futuro si potrebbe in effetti vedere (al posto della meravigliosa vista che si allunga tra le rocce fino al fiume Colorado) uno sciame di costruzioni. Alberghi, ristoranti e negozi uno in fila all’altro lungo la “mesa”,l’altopiano che porta alla riserva Navajo. Oppure una moderna telef

Afghanistan dall'intervento dell'ex Urss a pantano dell'occidente

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potrebbero essere utili  http://it.wikipedia.org/wiki/Afghanistan http://it.wikipedia.org/wiki/Mujaheddin da l'unione  sarda del 24\12\2013   Trappola Afghanistan, il Vietnam dell'Armata Rossa Vigilia di Natale del 1979: carri armati e parà dell'Armata rossa varcano all'alba la frontiera afghana. Obiettivo: imporre un regime filosovietico nella terra del mullah islamici. È il Vietnam dei russi. Che lasceranno sul terreno decine di migliaia di morti. Per l'Urss è l'inizio della fine. Il Vietnam della Russia inizia all'alba del 24 dicembre 1979: i carri T62 dell'Armata rossa entrano in Afghanistan. È l'ultima invasione di un esercito comunista. L'inizio della fine. La prima breccia su un muro - quello di Berlino - distante migliaia di chilometri da una Kabul semideserta e addormentata. Dieci anni di guerra, due milioni di civili afghani morti, 90 mila mujaheddin, 26 mila russi. È la vigilia di Natale ma nel paese dei mullah

dall'italia all'estero e dall'estero in italia le storie di Lara Manganaro

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Sfogliando  con curiosità  www.americaoggi.info   ho trovato quest'altro  sito   da  cui riporto due  articoli interessanti da   http://www.lavocedinewyork.com/ SFIDA NEW YORK Sono originaria di Varese, al momento di casa a New York prima di tornare a Rimini dove vivo…per ora. Ho lavorato in televisione e nella carta stampata. Laureata in Scienze politiche e con un Master in Pnl e Neurosemantica sono giornalista e life coach. Da qui ho ideato la nuova figura di life journalist un connubio tra la creativitá e la capacitá di raccolta delle informazioni del giornalista e l’umanitá e positivitá del life coach per aiutare le persone a raggiungere i propri obiettivi ad affrontare positivamente i cambiamenti. Così una volta arrivata a New York ho creato il mio blog lifejournalistblog.com dove parlo di life style, coaching, benessere ma soprattutto racconto la storia degli italiani, e non solo, che hanno realizzato il loro sogno di vivere nella Big Apple superando ostaco