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Visualizzazione dei post con l'etichetta CULTURA

Musica, il rock stona con la morale e perde smalto oppure è morto come diceva un tempo sting ?

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le  dichiarazioni  di sting  http://archiviostorico.corriere.it/1993/luglio/14/rock_una_nullita_reazionaria_co_0_930714620.shtml   di Massimo Del Papa Share on email Share on print da http://www.lettera43.it/cultura/ CULTURA Musica, il rock stona con la morale Jagger cantò i pregiudizi sessuali. Zappa sfidò gli Usa. Oggi le provocazioni sono liofilizzate. E nessuno teme la censura.  Mick Jagger nel 1985, cristallizzando una koinè, disse: «Il rock, per essere tale, deve essere pericoloso». Il linguaggio comune del rock è il sesso, con la sua pretesa di scardinare la calcarea architrave dei valori accettati, del perbenismo borghese. Qualcosa di congenito al genere, prima ancora di tutti gli altri significati che con il tempo l'avrebbero rivestito. La stessa definizione, rock and roll, è di natura sessuale, deriva dallo slang del blues, ribollente di metafore, di doppi e tripli sensi erotici. E il grido più famoso del rock nascente, Awop bop-a-lo

Il parigino che divenne Gristolu di Gavoi

conoscevo già in parte questa storia in quanto  la persona  in questione insegna   francese  ala facoltà di lingue  di Sassari   e ne  avevo sentito parlare in una  trasmissione rai  ( non ricordo se meditteraneo  o pass partout  ) dall'unione sarda  del 23\6\2013 Cambiare nome a qualcuno non è una cosa piccola: significa riconoscere un'essenza della sua personalità che non era compresa nel battesimo originario. Per questo mettere a qualcuno un nomignolo affettuoso o un malevolo soprannome è una confidenza che si possono permettere solo gli amici e i nemici, facce contrapposte della stessa intimità. Questo rapporto con i nomi è un retaggio di antiche civiltà convinte che nei nomi risiedesse l'essenza dell'anima delle persone e che il nome vero dovesse essere svelato agli amici e nascosto agli avversari. Avere due nomi, uno segreto e uno pubblico, era una cosa comune.Oggi di questa sacralità rimane poco, ma Christophe Thibaudeau quel poco sa cos'è. Il suo

da' in sardo l'esame di terza media

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                                                  da la nuova sardegna  del  22\6\2013

una prima vittoria della biblioteca condominiale di via rembrant 12 a Milano

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apro il  secondo   account  di  facebook (  http://www.facebook.com/redbeppeulisse2 il primo  è pieno ) e da  , vedere  post  precedenti ( chi non avesse  tempo o voglia   di cercarli   trova  un sunto nel video sotto )   , Biblioteca Rembrandt 12   Leggo   questa bella notizia      ALT   fermi tutti  . Per  chi  non spesse  di cosa  stiamo parlando  o  l'avesse dimenticato  o  non  avesse  voglia  d'andare in archivio  e  cercare i  post in cui  si parla  di ciò  ecco qui  sotto  un  sunto  della vicenda       Adesso rientriamo in carreggiata   Buongiorno a tutti! Con immensa gioia ed orgoglio vi comunichiamo che la nostra biblioteca è stata "promossa" all'unanimità all'assemblea condominiale!   Quindi, da oggi, esistiamo ufficialmente come biblioteca  ad uso e consumo dei condomini, senza limitazioni, se non quella degli orari di apertura. Come previsto, si è trattato di un argomento molto dibattuto, contestato, ma con grande sorpres

auguri quino e grazie per aver creato mafalda

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Unione sarda online Il papà di Mafalda compie 80 anni di Claudia Fascia Ottant'anni passati tra matite, fogli di carta, battute esistenziali al vetriolo e una chioma tanto nera quanto ingestibile. Domani Joaquin Salvador Lavado, conosciuto come Quino, e ancora di più come 'papà' di Mafalda, compie 80 anni, cinquanta dei quali passati a dare vita all'arguta bambina. Per celebrare l'occasione, Magazzini Salani pubblica '10 anni con Mafalda': una raccolta con le migliori strisce dedicate al personaggio più famoso del disegnatore e ai suoi compagni di avventure, compresa l'odiata minestra che tanto fa arrabbiare la bambina con pensieri da adulta. Figlio di immigrati spagnoli, Quino nasce a Mendoza, in Argentina, il 17 luglio del 1932, anche se nei registri ufficiali è riportata la data del 17 agosto. Il soprannome Quino, con il quale tutto il mondo lo conosce per quella firma un po' adolescenziale che accompagna tutte le sue strisce, gli fu dato f

radice o seme ? io ho a sceltoi e voi ?>

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Molti  di voi  ,mi  richiedono in privato il video  che girai  a tempio  pausania  su   karim metref  e  che  per motivi tecnici  è stato cancellato , insieme ad  altri importanti  dal mio youtube (  http://www.youtube.com/user/redbeppe/videos   ) . Ma  rimarranno delusi perchè  ho fatto  la  ..... di  nn  salvarlo  sul pc  dopo averlo scaricato dalla  macchina digitale  . E quindi  nessuna copia  . Comunque   s'interessa   , gli ho richiesto  via  email  la stessa domanda  che  gli feci  . Mittente:  redbeppe@gmail.com A: karim.metref@gmail.com Oggetto: favore per il mio blog Data: Fri, 01 Jun 2012 22:24:37 +0200 Essendo sempre con la testa fra le nuvole cancello o perdo le cose che vorrei conservarte , come la tua bellissima e filosofica risposta che mi diedi e che filmaio quando venni a tempio .Ora poichè La locuzione latina Verba volant, scripta manent ( le parole volano, gli scritti rimangono ) è più attuale che mai vorre

primavera in sardegna stazzi aperti \ stazzi e cussòggji

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per i continentali  e  o sardi  d'oltre mare *   e non   che  vogliono vedere  la  Sardegna  in questo caso la mia Gallura  fuori dal turismo di massa e dallo spocchiosi luoghi dei vip (stintino , porto bello ,   Porto Cervo  e  Porto Rotondo )  o  dei villaggi turistici    la primavera  insieme  all'autunno e  le  sue  cortes  apertas   in barbagia  questa  è l'occasione  .Nel mese  di maggio  ,ormai al termine  ,   si sono e   e si  stanno   organizzando    con iniziative  che  variano da  comune e comune  ad  esempio  a tempio si  sono tenute iniziative  simili alle cortes apertas barbaricine  che si  tengono d'autunno  (  locandina   Generale  al lato  e   sotto  quella del mio comune   più alcune notizie sulla vita  e la società degli stazzi  )   tratte    dal sito   http://www.prolocotempio.it/ Luoghi ormai  scomparsi  e deturpati  dalla globalizzazione imperante  e  dal turismo  di  Massa   che  vuole   a tutti i costi anche  dove  non c'è una piscin

la befana nella tradizione sarda

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L'epifania tutte le feste si porta via" è senza dubbio una delle filastrocche più recitate dai e ai bambini italiani di ogni tempo alla vigilia del 6 gennaio; ma sono tante le rime, strofe e poesie che celebrano contemporaneamente la notte dell'arrivo dei Magi a Betlemme e del volo a cavallo di una scopa della Befana. In un intrico sacro-profano di tradizioni nordiche e mediterranee, cristiane, pagane o ortodosse, il colpo di coda delle festività natalizie è un interessante serbatoio di poesia popolare e riti ancestrali. Che in Sardegna, ovviamente, resistono: non c'è villaggio diventato paese e paese diventato città che ancora non conservi le sue celebrazioni per sos tre res, alias i re magi. Dalla Barbagia al Campidano sono tanti e simili gli eventi che si ripetono, tra il focolare e il centro abitato. Un rito che ancora si conserva nel Logudoro è S'essida a sos tres res, tradizione molto somigliante a quella di "Su mortu mortu" di Ognissanti. C’è u

Da chi abbiamo imparato l'immortalità se non dall'immortale

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MANO NELLA MANO NELLA NOTTE DI GIZA         Splende il tuo sguardo mai quasi orfico nella notte di nettare, stella fissa nel firmamento, non muore nel tramonto,non viene sciacquata via dall’alba, le ciglia battono cicloniche portando repentini aggrappamenti e sulla tua bocca inzuppata dal sangue delle escoriazioni dei papaveri è nata oh si fremo è nata l’ultima avventura scala appoggiata al sole e così dobbiam traballar per la gloria di qualcuno che non ci ama ma io L’ho buttata la al sole, voglio il sole le corriamo incontro scherzando la sera aspettare era più folle del gesto che abbiamo fatto così noi correvamo incontro alla sua alba dalla notte in bilico sul cratere dell’intimo tentativo sudando antiche secrezioni rem. Dentro la corsa affannosa sentir la tua dispnea perché vuoi toccar il folle fa vibrar le corde che ho attaccato alle stelle ed essa sembra uscita dal mio sogno d’oro, troppo lontana che non lo riesco ad acchiappare hai già compiuto la magia del miraggio, allora tente

Senza titolo 1538

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Segnalo il Premio Nazionale Fabio Marletta per Poesia e Testi di canzone. Partecipate e passate parola

Mostra Fotografica "Sardegna, un altro pianeta" a Milano

Ciao a tutti. Chiunque dovesse trovarsi a Milano il 28 febbraio e 1 marzo e, sardo o no, dovesse amare particolarmente quella magnifica terra che è la Sardegna, potrebbe essere interessato a visitare la mostra fotogafica "Sardegna, un altro pianeta". Verranno esposte quarantacinque fotografie del maestro Franco Fontana e di due giovani fotografi, Paolo Bianchi e Sveva Taverna. Franco Fontana mostra il paesaggio sardo con i suoi colori e la sua forza primitiva. Paolo Bianchi le donne e le maschere, simbolo di una terra arcaica in perenne conflitto con la modernità, mentre Sveva Taverna si concentra su volti e persone, i loro legami e i loro rituali. La mostra si terrà presso la Società Umanitaria, in via San Barnaba 48 a Milano il 28 febbraio e il 1 marzo. L'orario è dalle 10 alle 18 e l'ingresso è libero. Una piccola anteprima la si può avere qua .

Quello scantinato buio, dove io ero e ora non sono più. Tentativi (assai) meditati di una evasione dall'incoerenza.

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scantinato di casa Riusciremo mai a renderci conto degli errori commessi e a tornare in noi stessi, in tempo per soccorrere una società che sembra maturare il suo strano cammino nell'indolenza? Questo mi chiedo, mentre gli occhi ancora assonnati guardano fissi l'orologio a parete, quasi a stramaledire la giornata domenicale di lavoro che m’aspetta nello sgabuzzino di casa, cercando finalmente di dare un po' di ordine tra le cose che ho accantonato senza tanta cura. Con fatica e un po' di inquietudine chiudo il portone di casa, neanche dovessi partire per la guerra, e scendendo le scale fino al corridoio dei ripostigli condominiali, nel silenzio più totale, credo d'aver capito il perché di tanta riluttanza a raggiungere la meta. Non sono le ore di sonno in meno o la prevista fatica e il sudore o la tetra solitudine di quel piccolo vano a spaventarmi; non è nemmeno l'indecisione e la nostalgia di cosa conservare o buttare. No, niente di tutto questo. Ciò che temo

LETTERINA DI NATALE

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    LETTERINA DI NATALE LETTERINA DI NATALE  dal blog di rossella drudi http://www.diteloame.splinder.com "SFIDA AI DIRIGENTI DELLA TELEVISIONE" Molti lamentano i disagi dovuti alla mancanza di una vita sociale e culturale organizzata fuori dal Centro il "cattivo" nelle periferie "buone" (viste con dormitori senza verde, senza servizi, senza autonomia, senza più reali rapporti umani). Lamento retorico. Se infatti ciò di cui nelle perifer