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Donna,vita, libertà contro la cultura della guerra e della morte /e basta retorica alla mimosa…. di Pier Luigi Raccagni

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  Piccolo contributo alla giornata dell’ emancipazione femminile in tutte le forme storiche ed esistenziali acquisite. Hanno ragione le militanti del movimento a reclamare meno mimose e più attenzione ai bisogni. Lo sfruttamento della forza lavoro femminile,ad esempio,in Italia non si è mai fermato, così come il senso di una società patriarcale a misura padronale e di possesso. E i femminicidi non sono di  certo diminuiti,dopo il caso orrendo di Giulia Cecchettin. E lo stupro delle donne israeliane ?  E il massacro delle donne palestinesi?  E le donne iraniane uccise per un velo?  E Ilaria Salis in catene?  L’ 8 marzo è  anche un dolore che deve essere condiviso, un invito  poi all’ unica rivoluzione possibile. E poi,poi ci sarebbe da sfoderare la retorica solita,di cui non si può fare a meno per cui da decenni l’8 marzo  è venduto come qualsiasi altro prodotto,con suggestioni più mercantili che culturali. Ma le donne,le ragazze sanno quello che devono fare .

La battaglia per la vita del caporalmaggiore Letteria Tripodo

Premetto    che  non ho    amato ad  incominciare  dagli ultimi  14\15  anni   (  riferendomi  alla  scelta   e  all'istituzione  non alle persone   perchè  se  uno  fa  una  scelta  sbagliata   può  e dev'essere   criticato  e  condannato  qual'ora  essa  ti portare  a  compiere  azioni  abberranti  ma prioma di  fare  ciò   bisogna  comprendere   e  non giudicare  )  le  stellette   e   tutto  l'ambiente  che  c'è attorno  nonostante  (   vedere  archivio blog  )   abbia  avuto  prozii materni  militari  nella 1  guerra mondiale  . Allora  vi   chiederete perchè  racconti questa  storia  ?  1) perchè è  coraggiosa  2) per i  suo attaccamento  alla  vita  e    a quello in cui crede   3)  perchè   non ho  niente  da rtaccontare  per  l'8 marzo  A  voi la storia  della   dura battaglia per la vita del caporalmaggiore Letteria Tripodo contro l'uranio impoverito incontrato nei Balcani. Un tumore, ma nonostante tutto il coraggio di mettere al mondo