Bikini e guantoni la modella-pugile mette ko i pregiudizi e Eugenia Dubini fondatrice della casa editrice indipendente NN scopritrice di nuovi talenti o scrittori internazionali snobbati in italia

in sottofondo   Run baby run  di Sheryl Crow, contenuta nell'album d'esordio Tuesday Night Music Club del 1993.


  due  storie   di  donne   con le  palle  ... ehm    coraggiose   tratte  da D  di repubblica la prima  e  da repubblica  la seconda  


La  prima   è qiuella  di  Mia Kang, 28enne di New York,la modella-pugile mette ko i pregiudizi

Mia, la modella-pugile mette ko i pregiudizi
Foto: @missmiakang

Fisici scolpiti, sguardi intensi e una bellezza che tutto lascia immaginare eccetto che una modella in bikini per Sports Illustrated non ami il suo corpo. Eppure nel passato di Mia Kang, 28enne di New York, c'è anche un rapporto conflittuale con il suo fisico: vittima di bullismo da bambina, perché in sovrappeso, e discriminata come modella perché di razza mista (le sue origini sono per metà inglesi e per metà coreane). Mia, che oggi fa parte delle modelle scelte dalla celebre rivista per l'edizione Swimsuit 2017, lavora nel settore della moda da quando aveva 13 anni e non si è mai sentita realmente accettata per ciò che è. "Mi dicevano di stirare i capelli e non prendere sole per sembrare più asiatica, o di arricciare i capelli e sorridere aprendo gli occhi per sembrare più caucasica", racconta in un'intervista a Vogue. Poi, la svolta nel 2016 quando, durante una vacanza in Thailandia, Mia scopre il Muay Thai (boxe thailandese). Una disciplina che ama da subito, perché è soprattutto un gioco di strategia e concentrazione. Grazie allo sport la modella-boxeuse riscopre il rispetto e l'amore per il suo corpo. Quando non è davanti ai riflettori Mia indossa i guantoni, sale sul ring e combatte. Ma la sua è una battaglia rivolta anche all'industria della moda, che lei vorrebbe più inclusiva e aperta a modelle con corpi sani e forti. 

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Una nuova generazione di donne esempi di una bellezza raggiungibile attraverso lo sport e la corretta alimentazione. Grazie allo sport la modella-boxeuse riscopre il rispetto e l'amore per il suo corpo. Quando non è davanti ai riflettori Mia indossa i guantoni, sale sul ring e combatte. Ma la sua è una battaglia rivolta anche all'industria della moda, che lei vorrebbe più inclusiva e aperta a modelle con corpi sani e forti. Una nuova generazione di donne esempi di una bellezza raggiungibile attraverso lo sport e la corretta alimentazione
(di Marisa Labanca)A maggio la modella-boxeuse sarà in Thailandia per affrontare il suo primo campionato professionale di Muay Thai e Sports Illustrated ha deciso di seguirla per raccontare la sua sfida in un documentario video esclusivo, dagli allenamenti ai combattimenti sul ring. Modella, pugile, ma non solo. Con una laurea in Finanza e Diritto Finanziario, conseguita alla University of London, Mia invita le adolescenti a non abbandonare l'istruzione, perché è ciò che resterà quando le luci del successo si spegneranno




la seconda di Eugenia Dubini fondatrice della  NN, la casa editrice coraggiosa che ha scoperto Kent Haruf che in due anni è riuscito a conquistare la vetta delle classifiche grazie allo scrittore americano, mai valorizzato prima in Italia


NN, miracolo in libreria: la casa editrice coraggiosa che ha scoperto Kent Haruf
Intervista alla fondatrice del marchio editoriale indipendente che in due anni è riuscito a conquistare la vetta delle classifiche grazie allo scrittore americano, mai valorizzato prima in Italia


18 aprile 2017


Eugenia Dubini 


È STATA la scrittura di Kent Haruf a farla innamorare. “La voce, le sue storie, la fiducia che traspare dai suoi libri, erano proprio quello che ci serviva per iniziare, per tuffarci nella nuova avventura". Parla Eugenia Dubini, in passato traduttrice ed esperta in comunicazione, publisher di NN, nomen nescio, "sconosciuto” il marchio editoriale indipendente che in due anni è riuscito a conquistare la vetta delle classifiche grazie a Kent Haruf, valente scrittore americano recentemente scomparso. Un miracolo editoriale, quello che da sempre sognano gli addetti ai lavori, puro ossigeno per chi crede nei libri e tenta una sfida che sembra impossibile. Eppure, secondo Egenia Dubini, fondatrice della NN nel 2104 con Edoardo Caizzi e Alberto Ibba, la loro è stata fin dall’inizio un’avventura elettrizzante, con un lieto fine che si sta rivelando solo un inizio. Un colpo di fortuna, ma anche il risultato di passione e di ricerca. Un percorso certamente aiutato dal passaparola dei lettori, (fenomeno da tutti rincorso e mai prevedibile), ma anche da un efficiente lavoro creativo di marketing e comunicazione portato avanti con costanza ed entusiasmo.
C’è da chiedersi come Kent Haruf, tra i più grandi scrittori americani, fosse rimasto tanto a lungo trascurato in Italia ma nulla avviene per caso. E competenza e ottimismo hanno fatto la loro parte. Una volta “scoperto”, la NN ha dato ad Haruf una casa sicura e incondizionata fiducia; l’abilità di un traduttore perfetto, Fabio Cremonesi, sostegno e affetto nel lancio dei libri. Prima è stata pubblicata la trilogia di Holt (la cittadina inventata in cui sono ambientate tutte le storie): Benedizione, Il canto della pianura, Crepuscolo, che i lettori hanno cominciato ad apprezzare e premiare con la loro attenzione. Fino a Le nostre anime di notte (uscito postumo, poco dopo la morte di Haruf) che è subito “volato in vetta”. Gli altri suoi libri avevano conquistato i lettori passo dopo passo, “proprio come lui con i suoi libri; ci metteva anni per scriverne uno…”, nota Dubini “invece Le nostre anime di notte è atterrato in cima alla montagna, subito, alla prima settimana di uscita, è rimasto al top per oltre un mese ed è ancora in classifica”.
Molti sono i progetti della NN per il futuro, sempre con la stessa linea editoriale “raccontare il mondo contemporaneo, ricercare l’identità nel nostro tempo, la confusione di ruoli che uomini e donne vivono ogni giorno”. E tante le iniziative: è stato appena lanciato un blog, Sabotino14, sono alla messa a punto corsi NN, fiere, nuovi autori, appuntamenti con librerie e gruppi di lettura e un format per portare i reading in città. Nuovo autore di punta Tom Drury, con La fine dei vandalismi. Anche la sua trilogia di Grouse County non era mai stata pubblicata in Italia.

La vostra è una giovane casa editrice indipendente, eppure avete già scalato le classifiche. Come ci siete riusciti?
NN è in libreria solo da due anni. Il 19 marzo 2015 siamo usciti con i primi due titoli: Benedizione di Kent Haruf e Sembrava una felicità di Jenny Offill. I libri di Haruf sono stati anche i primi che abbiamo acquisito, come diritti intendo. Era il 2014, prima dell’estate, e stavamo costruendo il progetto e leggendo moltissimo, ma non avevamo ancora incontrato un autore che ci facesse innamorare. Le parole di Haruf, la sua voce, le storie di Holt, la fiducia che traspare dai suoi libri, al di là di tutto, erano anche quello che serviva a noi per iniziare, per tuffarci in questa nuova avventura.Il successo dei suoi libri si è propagato, e senza togliere nulla al merito che abbiamo avuto nel creare e alimentare questo fuoco, è successo quello che accade talvolta e che è imprevedibile, il famoso passaparola, un lettore ne germoglia un altro e così via. Abbiamo sostenuto questo movimento, con tutte le azioni che ci venivano in mente, ed è stato anche un bellissimo modo per sperimentare nella comunicazione e nel marketing. Però non siamo stati soli, abbiamo avuto sempre accanto i librai e i promotori, in un’ottica di collaborazione e di sostegno. E i lettori di Haruf sono stati anche tanti scrittori, giornalisti, che arrivati al libro ne hanno voluto scrivere. Ma la differenza forse l’ha fatta proporre questo autore oggi e qui, dargli una voce (tutto merito di Fabio Cremonesi) e una casa, e sostenere questa proposta nel tempo, ascoltare le risposte dei lettori, costruire un percorso di lettura e crederci fino in fondo. Ma non credo che Le nostre anime di notte abbia scalato le classifiche. Ai miei occhi quel libro è proprio volato in vetta. Mentre Kent Haruf conquistava i lettori passo passo (così come una parola dopo l'altra aveva fatto con i suoi libri – ci metteva anni e anni a scriverne uno) Le nostre anime ha fatto un percorso diverso, è proprio atterrato in cima alla montagna, subito, alla prima settimana di uscita, e ci è rimasto per più di un mese, oggi che scrivo è ancora ai primi posti. E questo perché era un libro atteso dai suoi lettori, non li ha delusi e tramite loro sta andando a trovarne altri. Forse anche perché lì dentro c’è un messaggio necessario, e necessario soprattutto oggi: puoi sempre darti un’altra occasione per essere felice, se trovi in te stesso un po’ di coraggio.
Perché avete chiamato la casa editrice NN?

Raccontare il mondo contemporaneo, la ricerca dell’identità nel nostro tempo, la confusione di ruoli che uomini e donne vivono ogni giorno: questo è il filo conduttore delle nostre scelte editoriali. E questo progetto ha inizio dal nome: NN, nomen nescio, nome sconosciuto, che era l’acronimo usato sulle carte d’identità in Italia se tuo padre ti negava il cognome, o era semplicemente ignoto, scrivevano figlio o figlia di NN. Dare risalto a questo nodo, a questa confusione etica in cui siamo immersi: il progetto ha trovato come per magia il suo nome, quello che lo incarnava in modo perfetto. Dico per magia perché è successo per caso. Un giorno Edoardo Caizzi stava chiudendo una conversazione telefonica e ha detto: ti devo lasciare perché ho un pranzo con quelli della casa editrice senza nome. Gaia Mazzolini ha chiesto: ma come si chiamavano i senza nome sulle carte d’identità, non era NN? E Alberto Ibba e io ci siamo guardati e abbiamo capito al volo che era quello giusto, era il nostro nome. Mi avevano sempre detto che il nome è la cosa più importante di un progetto, e in questo caso ne ho avuto la riprova. Perché una volta individuato NN, tutti i tasselli, le idee, le azioni e le decisioni si sono composti in un mosaico. Le scelte, la veste grafica, la costruzione del catalogo, la casa, tutto.
In breve la vostra avventura nel difficile scenario editoriale. Prossimi progetti?

Lo scenario editoriale è difficile da tantissimo tempo, ma per noi la sfida rimane nella presenza e nella proposta, nella qualità, nella comunicazione, nell’attivazione di un discorso e di una o più comunità. Nel 2015 si parlava di identità degli editori in via di scomparsa e di lettori inesistenti, ma si leggevano anche segnali diversi. Si stava rivoluzionando la lettura, il modo di leggere, di leggere insieme, di comunicare i libri, di sentirsi lettori. Abbiamo ancora oggi fiducia in questa intuizione. Ci sono tantissimi progetti in fase di elaborazione, abbiamo appena lanciato un blog, Sabotino14, e stiamo mettendo a punto i corsi NN, poi ci sono le fiere, gli autori in arrivo, le letture, i progetti con le librerie e i gruppi di lettura, un nuovo format per portare i reading in città. Tutti i progetti sono legati tra loro e sono legati ai libri, quelli in uscita e quelli già in catalogo. Come dicevamo NN è la ricerca di identità, ma se il tema dell’identità è il tema della letteratura per eccellenza, seguirlo per proporre i libri, al di là dei generi e della nazionalità degli scrittori, ci sembra una cosa diversa, un diverso modo di parlare ai lettori, un percorso di lettura in sé. È un’identità di editore che si mette in relazione con un’altra identità, quella del lettore. Per questo il nostro catalogo è costruito in serie e non in collane. Ogni anno la ricerca di identità viene approfondita con un tema specifico, le relazioni, il passato, gli alleati, gli aggettivi. Questi percorsi partono da Kent Haruf e Jenny Offill per arrivare a tutti i libri, fino a Il salto di Sarah Manguso e Bull Mountaindi Brian Panowich, gli ultimi usciti. E a La fine dei vandalismi di Tom Drury, che da pochi giorni è in libreria. La sua trilogia di Grouse County non è mai stata pubblicata in Italia, ma noi ce ne siamo innamorati. E stiamo per conoscere l’autore, perché è stato invitato a Tempo di Libri e farà un tour in Italia. Nella seconda parte dell’anno proporremo Jenny Diski, la nuova puntata dei gialli di Giorgio Serafini Prosperi, i racconti di Megan M. Bergman. E i primi libri di una nuova serie, che si chiamerà Crocevia ed è curata da Alessandro Zaccuri. Non proseguo l’elenco, ma questo insieme di cose, corsi, serie, fiere, letture, progetti e libri, sono per noi un unico grande progetto futuro, una bellissima avventura che condividiamo ogni giorno con i lettori.

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