PERSINO IL SOLE di © Daniela Tuscano

L'immagine può contenere: 5 persone, persone in piedi
Caro Papà,
E non sbaglio l'accento : proprio "Papà"... Come tutti i papà riservi sempre qualcosa d'imprevedibile. 
Ricordi il celeberrimo discorso del tuo predecessore: "Si direbbe che persino la luna si sia affacciata questa sera..." ?                   Qui a Milano, si direbbe che persino il sole ha deciso inopinatamente di tornare.                   Non s'è trattato d'una semplice occhiata fra le nubi, ma d'un librarsi in questo ciel di Lombardia, così bello quand'è bello, e già impetuoso, caldo. Da tempo Milano non è più la città della scighera.
 Ma il grigio, quello no, non glielo togli. Milano è compenetrata di grigio. Lo sono pure i suoi alberi, sempre spelagni ancorché fronzuti, nelle periferie, alle Case Bianche dove sei appena passato come altrove, come dalle mie parti. C'è sempre, sullo sfondo, un condominio sciatto e anonimo, una vita dove non accade niente, un'esistenza piovosa. Dove Dio non abita perché non ci si pensa, perché ci si è arresi. Non guarda né riguarda. E tu hai voluto cominciare da lì. Sicuramente oggi pomeriggio, nella rigogliosa cornice del Parco, c'infonderai linfa, come i platani secolari. Ci sentiremo forti e orgogliosi e motivati, faremo gruppo, ci sarà il tripudio delle associazioni vocianti, ma la striscia assolata di stamane varrà tutto il resto, forse anche la visita ai carcerati, giusta, ovvia, cristiana nella sua accezione più pura. Ma è questo ministero ordinario, questo sacerdozio universale il tuo tratto veramente prezioso. È questo passare vicino a quartieri senza storia, a chiese e statue prive d'arte, è questo tuo apparente, benefico disinteresse di fronte all'estro umano, il fottertene della perizia di fini cesellatori e architetti di navate, perché anche l'artista può diventare un Oderisi da Gubbio. Ma il centro è Dio, si trova ovunque e il resto è vanità di vanità. Soltanto perdendosi ci si ritrova, soltanto facendosi da parte riacquistiamo il senso dell'umanità profonda. Occorre avere il coraggio di abbandonare il centro per raggiungere il cuore. 
Sei qui; in una spiritualità da padella, come direbbe Teresa di Gesù. Cioè familiare, certo pastorale, ma con più d'una venatura laica, quasi anticlericale. Sei sacerdote desacralizzato. Sei un latino, sì, ma un latinoamericano, gesuita per giunta, percorri le vie con un piacere quasi sensuale, appartieni decisamente alla terra. E la terra è innervata di Dio. Ovunque. In qualsiasi recesso d'asfalto, edicola, deserto, religione. (Ché conta l'uomo, la donna.) 
 Benvenuto, Papà-Papa. I muri non resistono davanti a te. A partire dai nostri. Ti chiediamo di soffiarli via tutti. Di lasciare che, dalle loro crepe, irrompa il sole.


Commenti

Post popolari in questo blog

MA CHE C’ENTRANO QUESTI CODARDI CON NOI?

"Meglio in cella che testimone senza scorta" Ex pentito della banda di Is Mirrionis ruba un furgone e si autodenuncia in questura

la canzone preghiera dei cugini di campagna racconta di Jole ed Ettore, i fidanzatini sassaresi lei morì di leucemia, lui si uccise