i fatti di cagliari [ reprise ] disinformazione o verità?



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se  come dice      questo sito  c'è  sta   disinformazione  ed esagerazione   da parte  dei media  locali  come mai , le  suore   non hanno  voluto incontrare  i media , se  non a  posteriori   per  quasi  tre\   cinque  giorni  e   hanno mandato messaggi su wzp ai genitori  per  non parlare  ai giornalisti  fuori dalla  scuola ?

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Bimbi migranti in classe: rivolta a scuola. Due alunni ritirati dai genitori

L’episodio in un istituto di un quartiere bene di Cagliari dove la presenza di due piccoli africani ha acceso gli animi all’avvio dell’anno scolastico. Le suore: “Non vogliamo parlare di razzismo. Per noi è solo disinformazione"
Ennio Neri,

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Bimbi migranti in classe. Esplode la protesta. E due coppie di genitori ritirano i figli da scuola. A nulla sono  valse le rassicurazioni delle suore che gestiscono le elementari (i dettagli di cronaca non verranno resi noti per tutelare i minori interessati, ndr). Neppure dopo l’esibizione  dei certificati medici della asl attestanti le perfette condizioni di salute dei due piccoli africani. La decisione è stata irrevocabile: due bambini sono state portati via e seguiranno le lezioni in un altro istituto. È successo in città, nella scuola di un rione della Cagliari bene. Le religiose, interpellate, non vogliono parlare di razzismo: “E’ soltanto disinformazione”. 
Il caso esplode all’inizio dell’anno scolastico quando due minori africani non accompagnati, con alle spalle tragedie e miseria, salvati sui barconi e ospitati in una casa di accoglienza, sono stati iscritti in un istituto cagliaritano di un quartiere popolato da famiglie benestanti. “La casa famiglia ci ha chiesto la disponibilità all’accoglienza dei bimbi e noi, ovviamente, abbiamo accettato”, spiega una suora ex insegnante della scuola. Ma la loro semplice presenza in classe ha scatenato un putiferio. “Alcuni genitori però non hanno condiviso questa scelta. E ne hanno detto di tutti i colori”. I dubbi sollevati riguardavano sull’utilizzo dei bagni, la mensa e l’esposizione dei bimbi all’eventuale contagio di malattie. “Tutte cose infondate”, spiega, “i servizi sono separati per maschi e femmine, la mensa i due bimbi africano non la devono frequentare perché rientrano nella casa famiglia. Quanto allo stato di salute ci sono i certificati della asl”.
Due le coppie di genitori che hanno scelto di trasferire i bambini e altre mamme e altri papà sono stati invitati a fare altrettanto. Una vera e propria rivolta. E soltanto un riunione allargata a tutti genitori alla presenza dei tutores dei due piccoli migranti ha fatto rientrare la protesta. E i piccoli ormai sono in classe a lezione. “Sono sempre felici e sorridenti”, aggiunge la religiosa: “le paure sono tutte dei genitori. Anche se sappiamo che una delle due coppie sta pensando di fare marcia indietro e riportare qui la bambina”. La vicenda ha scosso anche don Marco Lai, direttore della Caritas e l’eco è giunto anche a palazzo Bacaredda.
“Ho appreso di questa vicenda dalle parole di Don Marco Lai e ci sono rimasto male perché non esiste che non si tenda la mano a dei minori stranieri non accompagnati che stanno faticosamente cercando di integrarsi”, sottolinea l’assessore alle Politiche Sociali Nando Secchi. “Da questo si capisce che il percorso che porta all’integrazione sarà lungo e difficile. Si fatica molto a far sentire a loro agio questi bambini e ragazzi fra progetti che stentano a partire, qualche intoppo burocratico ed evidenti barriere linguistiche, se poi ci si mettono anche alcuni genitori a creare problemi anziché agevolare il processo di integrazione sarà molto difficile non far sentire emarginati questi bambini. Per fortuna”, conclude, “poco fa mi hanno rassicurato che la protesta è rientrata ed i ragazzi potranno frequentare serenamente la scuola.

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