Omonimia da record a Modena: la burocrazia impazzisce, loro si incontrano Hanno lo stesso nome e lo stesso cognome, e sono nati lo stesso giorno, dello stesso mese, dello stesso anno ma uno a pescara e uno a modena



a volte lavita ci riservza delle cose incredibili e questa è una di quelle . Non meto nessun commento perchè un conto , a chi è che non capita di avere degli omonimi ( addirittura a me è capitato che in un paese a 30\ 40 km dal mio c'era una via dedicata ad mio omonimo , forse andando a fare delle ricerchè in archivio mio avo in quanto mio noonno paterno era originario di quel paese ) magari più piccoli o più grandi , ma questo è un caso più unico che raro . Infatti essi



Hanno lo stesso nome e lo stesso cognome, e sono nati lo stesso giorno, dello stesso mese, dello stesso anno. L’abruzzese: «Volevo la pensione: mi dissero che la percepivo già nel Modenese». Poi l’incontro e le incredibili analogie: uno ha chiamato Yuri il figlio

di Simona De Leonardis




da http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca del 22.4.2016

VITE PARALLELE. È stata la burocrazia, complice un’esistenza scandita dalle stesse tappe - dalla scuola al militare, fino alla pensione - a farli incrociare. A raccontare questa storia di suggestive coincidenze è, quasi ancora stupito, il Franco Calanca pescarese che per primo ha scoperto il caso di omonimia che lo vedeva protagonista: «È stato per caso. Alla soglia dei 60 anni andai al patronato per informarmi a che punto ero con i versamenti per andare in pensione e risultò che ero già pensionato, cosa impossibile perché lavoravo ancora. Dal patronato mi mandarono all’Inps per capirci qualcosa in più. Ma anche all’Inps risultava che ero in pensione, a Finale Emilia. Ma non ridavano alcuni contributi e così mi consigliarono di andare all’Agenzia delle Entrate. Qui finalmente - continua Calanca - sono riuscito a risalire all’indirizzo di quello che era a tutti gli effetti il mio omonimo. E a quell’indirizzo ho scritto allegando anche la fotocopia della mia carta d’identità e i miei riferimenti».








UNA LETTERA PER CONOSCERSI. Passano mesi fino a quando, a ottobre del 2006, il Franco Calanca modenese risponde a sua volta con una lettera nella quale, dopo presentazioni e saluti, chiede al suo omonimo ritrovato: «Mi piacerebbe continuare una corrispondenza tra di noi per conoscerci meglio e perché no, anche conoscerci personalmente». Detto fatto. Il pescarese gli telefona e l’incontro avviene all’uscita autostradale di Città Sant’Angelo a Pescara. «Per riconoscerci abbiamo descritto le nostre macchine, quel giorno mi tremavano le gambe, ero emozionatissimo». Emozione e voglia di conoscersi ricambiata dal modenese che nell’estate del 2007 soggiorna in un albergo pescarese con la moglie, mangia gli arrosticini e visita la città accompagnato dal Calanca pescarese e dalla consorte.
 COINCIDENEZE DA BRIVIDI. «Parlando abbiamo scoperto altre coincidenze da brividi - aggiunge l’abruzzese - a entrambi ci piaceva la pesca, entrambi avevamo il porto d’armi per uso sportivo e la stessa carabina 22. Ma non solo. Entrambi abbiamo scelto il nome Yuri, io per il mio cane e lui per il figlio». Un’amicizia alimentata da nuovi incontri nel corso di questi dieci anni, ma soprattutto un’amicizia che si è rivelata decisiva per difendersi, ognuno con la fotocopia della carta d’identità dell’altro, dalla burocrazia che di quell’omonimia non ha mai tenuto conto. «A lui è arrivato il conto della mia assicurazione, e io risultavo, per la finanziaria, residente a Modena: senza saperlo abbiamo scelto uguale pure quella».

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