Fango e Gloria - La Grande Guerra

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https://youtu.be/QKpUYQF9T7s  intervista  con il regista ed  il produttore 


Ho rivisto  in rete   Fango e Gloria - La Grande Guerra è un documentario italiano, andata in onda in prima serata su Rai 1 il 24 maggio 2015, per commemorare i cento anni dell'entrata in guerra dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale il 24 maggio 1915.Il film è composto da video originali della Grande Guerra, per la prima volta dotati di colorazione, mentre l'altra parte è un film.una  fiction . Essa  è incentrata sulla storia del Milite Ignoto Italiano, che nel film è identificato con Mario, un personaggio di fantasia, interpretato da Eugenio Franceschini da  wikipedia 
Mario, un italiano ventenne, dal 1914, dopo l'Attentato di Sarajevo, inizia a preoccuparsi con il suo migliore amico e la fidanzata al destino dell' Italia nel conflitto. Circa un anno dopo, il Re Vittorio Emanuele III, decide che l' Italia entrerà in guerra e mentre il padre e Mario passeggiano, il genitore legge il giornale e lo getta a terra indignato, perchè c' era scritto che l'Impero austro-ungarico era rimasto deluso dall'Italia. Dal giornale cade la cartolina che il ragazzo non avrebbe mai voluto ricevere: il richiamo alle armi. Parte e
combatte sul fronte italiano fino al 1918, quando durante una battaglia, ordina ai suoi uomini di uscire dalla trincea per avanzare e viene preso da un cecchino austriaco poco fuori dalla trincea. Rimane lì per un pò di tempo (qualche ora), fino a quando due soldati italiani, che cercavano di ristabilire con i fili, la linea telefonica, si accorgono che tra tutti quei morti ce n'è ancora uno che si muove: è Mario, ma muove solo le dita e per lui non c'è più niente da fare. Il soldato che va a vedere se è vivo gli ruba l'orologio, l' unico ricordo della fidanzata e l' unica possibilità di essere identificato, perchè aveva perso la medaglietta identificativa. Verrà ritrovato qualche giorno dopo e messo con i corpi "non identificati".   E proprio come   la vicenda  storica  nel 1920 ,  è questa  è  storia ,  a Maria Bergamas è affidato l'incarico di scegliere fra undici salme di soldati italiani quella da tumulare nell'Altare della Patria a Roma come Milite Ignoto: la donna sceglie quella di Mario. Inizia così il suo ultimo lungo viaggio di tre giorni da Aquileia a Roma, dove la sua fidanzata Agnese e il suo migliore amico Emilio, sperando che dentro quella bara ci sia il loro Mario, gli danno un ultimo saluto.

Sono  concorde    con   questa   La recensione  di FilmTv Rivista  pubblicata su FilmTV 
Autore: Mauro Gervasini









Cent’anni fa la Grande guerra, e solo un decennio dopo la fondazione dell’Archivio storico dell’Istituto Luce. Doppio anniversario celebrato dal regista Leonardo Tiberi, per il Luce e la Baires Produzioni, con questo Fango e gloria. Storia di tre ragazzi della riviera romagnola, Emilio, Agnese e soprattutto Mario, l’io narrante, diversamente coinvolti negli eventi bellici. I due giovani destinati alla trincea, la fanciulla a casa a resistere, aspettare, sperare e lavorare.






L’originalità del progetto non è però nella narrazione, quanto nella modalità di realizzazione. Alle scene che vedono al centro Mario e gli altri protagonisti si mescolano le immagini “vere”, quelle recuperate con archeologico sforzo da Tiberi tra le migliaia dell’Archivio storico. Colorizzate e sonorizzate così da rendere fluido l’amalgama. Il problema sta proprio qui. Al di là di una voce fuori campo un po’ invadente, le parti girate ex novo paiono quelle di una fiction tv, con i volti giovani che mal combaciano con quelli arcaici dei documentari. Su tutto pesa poi un certo didascalismo. Non v’è dubbio che l’operazione sia alta e nobile, tanto da meritarsi il patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio del Ministero della difesa. Può darsi che possa funzionare in un contesto scolastico, per rendere più accattivanti e attuali le immagini di un tempo (che sono però la vera forza del film). Ma da un punto di vista cinematografico i dubbi sono più che leciti.




                Domenico Fortunato, Eugenio Franceschini, Valentina Corti






Originale l'esperimento di attualizzazione’, per dirla con le parole del regista,( vedi  url intervista   all'inizio del post  )   che restituisce volti, paesaggi, azioni, atmosfere dell’evento bellico come realmente mai sono state viste. Una ricerca quindi non puramente tecnica, ma che si fa drammaturgia, per calare lo spettatore in un racconto quanto più possibile vivo e partecipato.
Buona la tecnica di solito la si usa per determinati film e fumetti ( come esempio dylan dog ) dell'incipit narrativo in prima persona , anche sopo la morte e la sepoltura all'altare della patria .
Un film Bellissimo . retorico certo ma allo stesso tempo indigesto a chi ( vedi post precedenti che trovi nele tag 24 maggio , prima guerra mondiale , ecc ) usa il centenario a scopi politici propagandistici vedi le recenti polemiche sulle celebrazioni in trentino e il manifesto della campagna elettorale appena conclusa di Salvini . La retorica qui non in se negativa in quanto non è solo sercizio ma dovere.per non dimenticare uno dei fatti che unificarono o almeno ci hanno provato l'italia dal punto di vista sociale cioè fatta l'italia facciamo gli italiani 



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