BRIGATA SASSARI NOTE DIGUERRA scritte nel 1926 da Giuseppe Tommasi parte1


I primi nuclei dei reggimenti della Sassari, brigata di Miliza Mobile secondo il  vecchio ordinamento dell'esercito, furono formati nella seconda quindicina del gennaio 1915 da ufficiali e soldati della Brigata Reggio, di stanza in Sardegna; e precisamente il 46° di Cagliari costituì il 151° e il 45° di Sassari costituì il 152°. II comando della Brigata fu assunto dal maggior generale Luigi Calderari, quello dei reggimenti dai tenenti colonnelli Ledda e Torti.





Solo però al momento di entrare in campagna, quando cioè nella imminenza della mobilitazione furono richiamate dal  congedo quelle meravigliose classi che già avevano fatto la guerra in Libia, i nuclei originari furono ingrossati e i singoli  reparti costituiti secondo la formazione di guerra. La Brigata partì dall'Isola il giorno 14 maggio, e stette in Roma tutto il resto di quel mese, per servizio di ordine pubblico. Il 1° di giugno sì trasferì nel bresciano:
Caldorari al comando della IX Divisione di fanteria, assunse a Sdraussina il comando della Brigata, il
maggior generale Gabriele Berardi.
Calcinato, Ponte San Marco,San Vito.                                    La permanenza nella rigogliosa e bella pianura lombarda durò cinuanta giorni. E furono cinquanta giorni di attesa impaziente e di preparazione intensa.                                 Continue esercitazioni tattiche, di giorno e di notte, e istruzioni teoriche che se la guerra vera dimostrò poi essere pressoché inutili per le nuove forme che doveva assumere la lotta nelle trincee, furono però addestramento prezioso alle fatiche e servirono mirabilmente all'affiatamento fra gli inficiali e i soldati. Così che, quando il 18 luglio 1a battaglia la quale aveva portato, alla fine del giugno, le nostre truppe operanti sul Carso, nonostante le gravi asperità del terreno le formidabili difese nemiche e l'imbarazzo del fiume alle spalle, a occupare il margine dell'altopiano tra Sagrado e Monfalcone, si riaccese più accanita dopo una sosta necessaria per il riordinamento dei reparti e per la raccolta di nuovi mezzi; quando contro la nuda pietrosa groppa del Carso rosseggiante cozzò il nuovo urto delle bravissime fanterie della III Armata, la Sassari, chiamata sull'Isonzo, era in perfetta efficienza. Infretta, come gli avvenimenti richiedono, il 20 di luglio i due reggimenti partano per ferrovia da Lonato e la mattina seguente sono a S. Maria la Longa, presso Palmanova; ricevono in consegna le bandiere (oh bellezza del rito semplice che chiamasti per testimoni la campagna verde e il cielo azzurro!), quelle bandiere che passando di vittoria in vittoria avranno poi in Roma immortale, gli aurei sogni della suprema distinione, e poi avanti: a Campolongo, a Romans, sull'Isonzo, a Sagrado, a Sdraussina. Chiamato il generaleCaldorari al comando della IX Divisione di fanteria, assunse a Sdraussina il comando della Brigata, ilmaggior generale Gabriele Berardi.


(Ricerche di Mario Pirrrigheddu in collaborazione con l’Associazione Brigata Sassari)

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