concerto pearl jam jam san siro 20\6\2014

  Io  credevo che  mio cugino    esagerasse  a volere  andare  li   , nonostante  posti numerati   5 ore prima ,    quando   il concerto iniziava    alle  20.30 ( puntualità permettendo  ) come   s'evince  da da   questo  mio  scatto ( l'altro lo trovate sotto ) prima cher  mi si scaricasse  il cellulare  .   io  stupidità mia   che avevo  consumato la batteria  sminchionando con internet , non mi  sono  ne  comprato un carica batteria   portatile  nè   l'ho ricaricato durante  la  pausa  quelle  due  ore  prima del  concerto  quando  ero a casa sua  a Como  . 
  Invece  come potete  notare   sia    dalle  sue  foto  ,sia   dall'altra  con il mio cellulare  
 di mio cugino   https://www.facebook.com/roberto.facchini.92

  c'era  già  un  casino  di gente . E poi  fra   aspettare   gli altri   suoi amici  che  sono  venuti  con la metro   e  la  fila per i " viveri "  e  il Merchandising (  la maglietta  ed  il poster\locandina  del concerto  )   dalle  16.20  che    siamo  entrati     alle  18.15


Un  Vaff   a repubblica  del  21\6\2014  quando dice  
Italia-Costarica, ecco perché abbiamo perso

                         


Miracolo, forse per  qualche ordinanza  del comune di Milano  in modo  d'accontentare  sia  i residenti  del quartiere  sia perchè a  differenza  (  ovviamente senza  generalizzare  )   dei gruppi  e  cantanti italiani gli  Americani   e  i paesi del nord  Europa    ci tengono alla puntualità  , il concerto  è iniziato  subito dopo, il consueto ed   tollerabile "quarto d'ora   accademico " ,  dopo la  deludente ( per  non dire  di peggio  partita  della nazionale  )   trasmessa   con il maxi schermo .
Fortunatamente mi sono portato  dietro  oltre  alla macchina  digitale( prima  slideshow ) e  la  videocamera (  seconda   slideshow    e video  ) .





N.B
le foto ( sia dal cellulare , sia quelle della slideshow , ed i video )sono  state prese  lontano  dal  palco  più  precisamente  dal anello in basso  settore    centrale,   e  poi  è  un po   che non prendevo in mano  la  videocamera  , ma  soprattutto ero  emozionato  davanti ad  alcune delle   mie canzoni preferite  . Inoltre  avevo  vicino  ,  e  davanti   che   si agitava e pogava  come se  fosse sono il  palco . Quindi   quindi mi  scuso con    1) i puristi   ., 2 )  il   il  gruppo  ., 3)  il  fans  club italiano  http://www.pearljamonline.it/.Per per  chi volesse   delle  foto  decenti   ecco questa  galleria  della radio che ha sponsorizzato il concerto  www.virginradio.it/galleria/pearl-jam-in-concerto-a-milano-san-siro/
e  sempre  dallo stesso sito



oppure  da un video trovato  sulla  bacheca  di Stefano Steno Ceccarelli un mio contatto  di facebook
un   concerto emozionante .bellissimo , intenso .in  un ottima  cornice   Infatti 




un ottimo concerto mi  ha   commosso  e  fatto  piangere sin dall'inizio di un concerto, con Release, Nothingman






gli altri video li trovate  sul mio canale  di youtube 
 (   ripeto l'url per  i nuovi del blog )



Sirens e Black...ecc
l'inizio live più bello di sempre...tre ore di brividi ed emozioni  bravissimi.....e bellissimo San Siro!!!! , Una forte emozione poter dire io c'ero . 
"Fintantoché riusciremo ad andare d'accordo almeno per una serata, noi vinceremo contro tutto": con queste parole di fede nel rock pronunciate prima di 'Rocking In the Free World' Eddie Vedder ha siglato ieri sera il concerto dei Pearl Jam a San Siro. Non la prima volta in assoluto negli stadi italiani per la band americana, già testati da gruppo-spalla degli U2 nel 1993, ma la prima da protagonisti come si può ( da repubblica online ) "Porch" (Ten) suonata in acustico da Eddie Vedder con tanto di maglia di Cassano prima della partita non ha portato gran fortuna. Ma i 62 mila di San Siro (sold out) non hanno di che lamentarsi: i Pearl Jam, senza gruppo spalla, suonano 34 canzoni in tre ore di concerto (niente gruppo spalla, non fa per loro). 
evincere anche dalla scaletta (  foto  a  sinistra   presa da  http://www.tgcom24.mediaset.it/  )  
Il concerto inizia come  panorama.it aveva previsto : partenza lenta, con "Release" (da Ten), "Nothingman” (da Vitalogy) e il singolo "Sirens" (Lightning Bolt). Si accelera poi con "Go” (da Vs) e “Do the evolution” (Yield) e "Corduroy" (Vitalogy). 
Verso la fine, Eddie Vedder dedica "Just Breathe" (Backspacer) alla moglie: "L'ho conosciuta qui a Milano, 14 anni fa, ed è diventata mia sposa e la madre dei mie figli".
Si chiude come previsto con "Rockin' in the Free World" (cover di Neil Young, con il figlio del batterista alla chitarra al posto di Mike McCready). Ma non prima di aver suonato "Alive":

Infatti  confermo il giudizoio sul concerto    e qui  chiudo con la  recensione dell'evento  fatta  ttp://www.repubblica.it/spettacoli/musica/
Non so  cos'altro dire se  se  non che  n'è valsa  la pena  di  :  farsi  quella  sfacchinata ( alzarsi alle  4.30 del mattino per  andare ad Olbia  (  50 minuti  di macchina     con la vecchia stra   perchè  l'altra  è bloccata  dall'alluvione  di novembre  )  prendere  alle  7 l'areo per linate  tornare  a 01.00  dal concerto   trovare un albergo senza prenotazione alle  2  del mattino    e  poi  ripartire  da malpensa   per  prendere il volo del  10.55    e  prenderlo al volo perchè  il terminal  2  di lmalpensa  è un casino  per trovare  il gate del  tuo volo    , e  tornare  fra una cosa  l'altra  a tempio  alle  14  e  poi   dopo 3  ore  fra pranzo e   riposino   andare   a fare il turno per  una tua mostra  di fotografia   a cui  ,  sic  non ha  potuto  partecipare  all'inaugurazione  perchè  eri al concerto 


Una maratona di musica ed emozioni. Per la loro prima volta allo stadio di San Siro, i Pearl Jam hanno presentato uno show fiume, 35 canzoni in tre ore di uno spettacolo che ha avuto anche spazi "intimi", come la dedica di Eddie Vedder alla moglie per il loro anniversario o l'happy birthday corale dei 70mila presenti per il compleanno della compagna del batterista Matt Cameron.C'era molta curiosità di fronte a questo evento, perché per la band di Seattle non era solo il debutto nel "Alive", "Jeremy", "Even Flow"), per gli estratti dall'ultimo, non proprio esaltante, album "Lightning Bolt" e anche per momenti intimi ("Just Breathe"), chicche ripescate dal vastissimo repertorio ("Thin Air") e brani più accattivanti perfetti per trascinare il pubblico a ballare felice ("Better Man", "Rockin' In The Free World").                                                       In una scatenata "Daughter"riescono persino a trovare il modo di inserire un pezzo di "Let It Go", il successo di Demi Lovato dal film Disney "Frozen".l concerto è un lungo percorso al quale il pubblico viene introdotto, come usuale per la band, con un approccio morbido, con pezzi lenti che creano l'atmosfera e danno il tempo tanto alla platea quanto a un emozionato Vedder di scaldarsi e prendere contatto con l'evento. Ma che contatto: "Release", "Nothingman" e "Black" riportano subito indietro di venticinque anni. Senza contare che il cantante ha offerto un antipasto prima della sciagurata partita dell'Italia, con una versione chitarra e voce di "Porch". È lui il fuoco dell'attenzione: accompagnato dall'immancabile bottiglia di vino e da un blocco appunti con i discorsi da fare in italiano, si conferma front man dalla voce potente e dal carisma unico, per quanto molto meno mobile sul palco rispetto a un tempo (e forse un po' acciaccato a giudicare da come si muove nel finale). Ma è tutto il gruppo a girare a mille, con gli infiniti assoli Mike McCready, il pulsare costante del basso di Jeff AmentStone Gossard a cucire con la sua chitarra e Cameron a picchiare come un forsennato.Il palco è spartano, quasi commovente nella semplicità delle luci e degli "effetti speciali" (delle saette fatte con le lampadine). Anche i due maxi schermi laterali sono al minimo sindacale ma è la musica che fa lo show, al punto che uno potrebbe chiudere gli occhi ed essere investito dalla sua energia in egual maniera. In particolar modo nel finale composto dalle due sezioni dedicate ai bis. Che non sono i classici due o tre pezzi di rito, ma ben tredici. Con un travolgente crescendo emozionale, dalla parte acustica, aperta dalla dedica di Vedder alla moglie con relativo ricordo del loro incontro dopo il concerto milanese del 2000, per arrivare a furibonde rasoiate punk come "Spin The Black Circle". E alla fine è tutto lo stadio, con le luci accese, a ballare e a salutare. Si replica a Trieste domenica con, ci potete giurare, una scaletta del tutto diversa.

da  http://cultura.panorama.it/musica/
catino milanese ma anche la prima volta di un tour negli stadi, location in passato da loro avversata in maniera esplicita. Come spesso accade, il passare del tempo e il sempre più esiguo numero di nuovi miti in campo rock hanno trasformato in fenomeni di massa gruppi prima di culto. E così se nel 1992, in piena rivoluzione grunge, a vedere i Pearl Jam al Sorpasso c'erano poche centinaia di fan (evento ricordato da Vedder nel corso del concerto), ora che il grunge è un ricordo diventano un'icona attorno alla quale si raccolgono anche convenuti dell'ultima ora. Il potere dei Pearl Jam è di riuscire ad accontentare tutti, die hard-fan e curiosi.Perché con una scaletta così ampia e strutturata c'è spazio per i brani più famosi






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