dopo l'alluvione rincomincia a vivere Si sposa dopo essere sopravvissuta al ciclone Cleopatra

 finalmente   una  buona  notizia   dal fronte  dell'Alluvione   del  18\19  novembre  2013  da  la nuova sardegna del  22\12\2013 
SANT’ANTONIO DI GALLURA.
«Quando l’ho vista nel letto d’ospedale sfigurata, martoriata ma viva dopo l’alluvione, ho pensato che ci saremmo dovuti sposare subito, che aspettare ancora, dopo tanti anni di fidanzamento, non aveva nessun senso. Non aveva senso rincorrere il lavoro, aspettare la certezza di un futuro. In quel momento desideravo solo legarmi per sempre a lei». Queste parole le ha ripetute dopo il matrimonio Tommaso Abeltino, 28 anni, guardia giurata in cassa integrazione, che il prossimo mese tornerà al lavoro. La sposa è Veronica Gelsomino, 24 anni, rimasta miracolosamente viva il 18 novembre scorso quando durante l’alluvione la sua Alfa 147 è precipitata dal ponte di Monte Pinu che si è aperto ingoiando la sua auto. I soccorritori erano certi di raccogliere i resti di una vittima: l’Alfa, dopo un volo di 300 metri, era distrutta, ma la donna che era al volante, e che l’acqua aveva trascinato via, respirava ancora.La cerimonia è stata officiata dal sindaco, Angelo Pittorru, a poco più di un mese da quel tragico giorno di cui Veronica porta ancora i segni per la frattura a un braccio. Tommaso e Veronica, sono cresciuti insieme a Priatu, piccola frazione di Tempio. Le case poco distanti, da bambini giocavano insieme, e da allora si vogliono bene. Lei aveva poco più di dodici anni quando Tommaso, più grande di quattro, le disse di amarla. Il film della loro vita è passato in un attimo nello
sguardo di lui quando quella sera del 18 novembre capì che Veronica non sarebbe tornata. «Tardava – spiega – l’ho sentita per telefono mentre rientrava dal lavoro, mancavano 10 minuti di strada per arrivare a Priatu . Ho tentato di richiamarla ancora, non rispondeva più. Ho avuto terrore di perderla. Allora ho cominciato a pregare, e come per esorcizzare la paura che morisse dicevo che ci saremmo sposati, che dovevamo portare avanti i nostri progetti».« Ricordo nitidamente il momento in cui precipitavo, il resto sono sensazioni che non so descrivere», aggiunge Veronica. A salvarla saranno due ragazzi di Aggius: Massimo e Sebastiano, e tre poliziotti del nucleo sommozzatori di Olbia, Marco Anselmi, Alfonso Lovieno e Pier Paolo Floris che coraggiosamente sono riusciti a strapparla alla furia dell’acqua. Il giorno dopo Veronica è stata sottoposta a due interventi chirurgici al naso e al braccio fratturato. Tommaso era in ospedale insieme a sua madre, ed è a lei che ha confidato il desiderio di celebrare le nozza appena possibile. Poco dopo un mese dall’alluvione hanno pronunciato il sì. «A chi ha vissuto il dramma di quei giorni – dicono ora gli sposi – vogliamo mandare un segno di speranza».« Non sono arrabbiata per quanto ho subito – aggiunge Veronica – i responsabili, quanti avranno per sempre sulla coscienza le vittime, non suscitano in me questo sentimento. Di certo, invece, in nome di tutti, aspetto che venga resa giustizia, che i colpevoli siano individuati e paghino per il dolore che hanno procurato».

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