Voglia di cantare, ma non ci sono solo i talent show ed immigrazione

Due  storie  quando ad emigrare  o fissi o  temporaneamente  p  sono anche gli artisti  .  Ecco le due  storie    che  vi propongo   dai giornali locali  in questo  caso la nuova sardegna  .
La  prima   è quella  di gavino Angius    dalla  nuova  ed Gallura  di 22\10\2013
di Sebastiano Depperu 

LUOGOSANTO Da Luogosanto a Roma con la passione per musica e la voglia di cantare. Gavino Angius nella capitale respira aria di musica ovunque. E lì si esibisce spesso. «Ho iniziato a muovere i primi passi nella musica a 5 anni, come tutti, nelle recite scolastiche – racconta – gli insegnanti hanno notato la mia vena artistica». Ma il vero artefice della carriera del musicista gallurese è senza dubbio il fratello: chitarrista, artista, amante della musica e dell'arte, paroliere. «Devo tutto a lui. Grazie alle sue lezioni di chitarra e di basso sono entrato a far parte del suo gruppo Emme42 come bassista e corista. Esperienza che è servita a capire che questa
sarebbe stata la mia strada. Dopo tante esperienze sentivo dentro di me l'esigenza di conoscere a fondo l'arte del canto. Così ho deciso di trasferirmi a Roma per studiare. Dove ho sentito, da subito aria di musica ovunque. Questo mi ha fatto capire che ero sulla strada giusta ma, soprattutto, nel luogo giusto. Ovviamente per un ragazzino di Luogosanto che si ritrova a Roma tutto è gigantesco e la propria autostima si riduce notevolmente. Devo dire grazie ai miei genitori per i sacrifici, per permettermi di portare a termine gli studi ed è proprio per loro che non ho mollato». Nel frattempo, sono arrivati i primi lavori in televisione grazie alla sua insegnante di canto, Mariagrazia Fontana, i provini televisivi, i concerti nei locali romani e le collaborazioni con alcuni nomi del panorama musicale italiano, il musical «Actor Dei» all'aula Nervi in Vaticano, alcune pubblicità e la collaborazione con Stefania Orlando. Ma anche le prime incisioni. «Con esse anche le prime delusioni, le porte chiuse in faccia, i continui no da parte di produttori, autori di programmi televisivi, i famosi talent show,ma anche gli inaspettati compromessi ai quali ho sempre detto no. 
 Chi vuole intraprendere questa strada deve sapere che niente è dovuto. I programmi televisivi che invitano aspiranti artisti ai tanti casting sparsi per l'Italia sono specchietti per le allodole: rovinano chi ha trascorso anni studiando, facendo gavetta per due lire o gratis, chi trascorre il tempo a scrivere canzoni». 


  sempre   sulla nuova  ma del 18\10\2013  la  seconda   . Stavolta  d'emigrazione parziale   è quella  di Nita Magdalena Holt  una  pianista  statunitense  molto affermata  che  ha scelto  di risiedere in Gallura  , ma  quando deve lavorare  deve  andare  fuori  facendo la spola fra la  Sardegna e  gli Usa  e viceversa  

OLBIA È nata negli Stati Uniti, la gioventù l’ha trascorsa tra il Messico e il Venezuela, gli studi li ha fatti tra Irlanda e Francia, ma poi un giorno si è imbattuta nella Sardegna e non l’ha più abbandonata. Dal 2003 Nita Magdalena Holt vive a Olbia. O meglio vive a Olbia quando gli impegni non la portano lontano. Sì, perché lei è una pianista molto affermata, di quelle dal curriculum ricco di nomi e di incontri e molto spesso è in giro per il mondo con il suo pianoforte. La prima volta nell’isola risale al 1999, una scelta d’amore, che poi è diventata una scelta di vita. Dopo quattro anni, infatti, l’artista si è stabilita a Olbia, dove nel 2006 ha fondato il centro culturale Homero de Magalhaes, intitolato al maestro brasiliano, suo professore. «Un progetto – spiega la Holt - nato con l'intento di avvicinare la gente al linguaggio musicale e fare in modo che le persone, quando sentono parlare di Bach o Chopin possano pensare immediatamente alla loro musica». In questi anni la pianista, nonché docente di pianoforte, ha organizzato eventi in città e ha preso parte anche ad altri, spesso in collaborazione col regista Fabrizio Derosas. «Ma purtroppo qui si fa fatica a trovare spazi. Negli ultimi anni ho fatto da traduttrice, da voce narrante, mi sono esibita con il mio pianoforte, ma per lavorare bisogna andare altrove». E, infatti, lei non sta ferma un attimo. Questa estate ha suonato in Francia, Irlanda, Turchia, Kurdistan. E addirittura in Iraq. «E’ un posto di cui mi sono innamorata, mi è piaciuto da morire, la gente è molto accogliente. Il brutto è che non puoi fare a meno di vedere
i risultati della guerra. Tremila anni di storia calpestati». In Medioriente la pianista ha suonato alcuni brani molto poco noti di Beethoven, che figureranno in un ciclo di seminari che terrà prima a Olbia, nella sede della Cna ai primi di novembre, e poi negli Stati Uniti, ai primi del 2014. Sempre a gennaio la Holt terrà a Olbia un seminario sul clavicembalo ben temperato di Bach, che poi bisserà anche a Parigi e Dublino. Nell’attesa, oggi e domani l’artista sarà prima a Cagliari e poi ad Alghero all'evento per la celebrazione dei 25 anni della rivista "Poesia" con un reading dedicato a Seamus Heaney, premio Nobel nel 1995. Infine, ha anche partecipato alla selezione del concorso "Visioni Italiani" col film “Percorsi immobili di un passeggero clandestino”, in cui figura come pianista e voce recitante. Un film ambientato in Irlanda, ma con molte scene girate a Olbia. (info: http://magdalenaholt.com/)

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