Maria Occhipinti, storia di una pasionaria

Prendendo atto     della campagna segnalata    sulla bacheca  di facebook di  Mila  spiccola  (  foto a  sinistra  )   :
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 Quattromila firme e crescono sempre di più.
Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.
Portiamo un'ottica di pluralismo di genere rimuovendo gli stereotipi educativi. 
Educhiamo bambini e bambine al rispetto e alla diversità. 
La battaglia contro al violenza sulle donne e sui diversi si conduce a partire dalle scuole e dagli educatori. E' una battaglia culturale e civile. 

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qui la  petizione


Per  raccontare   una storia  , semopre  di donne coraggiose    e passionarie  , poco nota al grande pubblico    quella  di  Maria  Occhipinti  

 da  repubblica  video  del 26\3\2013


"Con quella faccia da straniera - il viaggio di Maria Occhipinti" è il nuovo documentario del regista siciliano Luca Scivoletto, che racconta la storia della "pasionaria" ragusana simbolo del movimento contro la chiamata alle armi del 1945 "non si parte". La voce narrante è di Loredana Cannata.

  

e  da   Wikipedia l'enciclopedia libera 



Maria Occhipinti


Maria Occhipinti (Ragusa, 29 luglio 1921Roma, 20 agosto 1996) è stata un'anarchica e scrittrice italiana. Femminista, fu leader del movimento antimilitarista Non si parte! di Ragusa.
Biografia [modifica]
Divenne famosa per un fatto avvenuto nella sua Ragusa il 4 gennaio del 1945, alla fine della seconda guerra mondiale.
Allo scopo di far fuggire un gruppo di concittadini rastrellati dalla milizia, non esitò a stendersi sulla strada per bloccare il mezzo su cui venivano trasportati, pur essendo al quinto mese di gravidanza ed una giovane di appena ventitré anni.
Il suo gesto diede inizio ad una insurrezione popolare domata soltanto il successivo 8 gennaio.


Maria venne arrestata, assieme ad un congruo numero di suoi concittadini, e processata come istigatrice della sommossa. Fu l'unica donna ad essere condannata e diede alla luce in carcere.
Scontata la condanna iniziò a viaggiare e si stabilì prima a Napoli passando poi a Ravenna, Sanremo, Roma e Milano. Si trasferì poi in Svizzera, dove da autodidatta scrisse la sua autobiografia, Una donna di Ragusa con la quale vinse il Premio Brancati nel 1976, prima di iniziare una peregrinazione per diversi stati esteri che la videro soggiornare in Marocco, Francia, Canada e Stati Uniti, prima di far ritorno in Italia nel 1973 stabilendosi a Roma.

Qui ricominciò a scrivere occupandosi di questioni sociologiche, mettendo in luce lo sfruttamento dei lavoratori domestici da parte dei loro datori di retribuzione borghesi, e si avvicinò agli ambienti anarchici romani.

Opere [modifica]
Maria Occhipinti, Una donna di Ragusa, Feltrinelli, Milano, 1976.
Maria Occhipinti, Il carrubo ed altri racconti, Sellerio Editore, Palermo, 1993.
Maria Occhipinti, Una donna libera, Sellerio Editore, Palermo, 2004.





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