l'asl di Olbia smentisce le discriminazioni su Gay

  riporto  (  anche   se mi sembra  tardiva  e standard  e  qui   un po' , a mio avviso  ,  dubbiosa  ) la  smentita all'articolo riportato  nel  precedente post    pubblicata  dall'unione sarda Edizione di martedì 02 ottobre 2012 - Olbia e provincia

OLBIA. La Asl e la valutazione dei donatori di sangue

«Mai discriminato i gay»

«L'esclusione di alcuni cittadini dalla donazione non dipende dall'orientamento sessuale, ma semmai dai rapporti sessuali a rischio»: Maddalena Lendini, direttore del Centro Trasfusionale della Asl di Olbia, respinge con decisione le accuse di un omosessuale che, in una lettera a firma Mario Angeletti, ha denunciato al giornale di essere stato respinto perché gay.
Le regole, spiega la Lendini, sono uguali per eterosessuali e omosessuali: «Un donatore, per esser tale, deve rispondere a determinati requisiti, il tutto a tutela di chi riceve la trasfusione». Per donare sangue, innanzittuto, bisogna avere almeno 18 anni, pesare più di 50 chili ed essere in buone condizioni di salute. Viene quindi redatto un questionario che contiene anche la domanda sui rapporti sessuali a rischio. Il protocollo prevede una sospensione di 4 mesi per i rapporti sessuali, sia etero che omosessuali, occasionali, a rischio di trasmissione di malattie infettive e i rapporti sessuali con persone infette o a rischio di infezione da epatiti B e C e Hiv; mentre viene escluso in maniera permanente chi ha un alto rischio di contrarre gravi malattie infettive trasmissibili col sangue come i frequentatori abituali di prostitute. Ma le cautele non riguardano solo il sesso: tra i fattori che portano ad una sospensione della donazione - spiegano ancora alla Asl - rientrano anche l'agopuntura, i tatuaggi, il piercing, ma anche le cure odontoiatriche. «Per le infezioni - spiega ancora Maddalena Lendini - esiste un periodo di "incubazione" o "latenza" all'interno del quale i test danno esito negativo: i controlli sono finalizzati a garantire la qualità e la sicurezza del sangue per salvaguardare la salute dei pazienti». Ogni anno, circa il dieci per cento degli 8000 donatori che si presentano nei centri della Asl di Olbia, viene scartato. «Non per discriminazione - conclude il medico - ma per tutelare la salute dei pazienti».

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