Diaz - Non pulire questo sangue (2012)

 proprio mentre scrivo    questo post  e  ripensando  al film  appena  visto  mi  sono tornate in mente  le parole  sia  di Pasolini sia    di questa  canzone





Prima  d0iniziare  al post   d’oggi  devo fare  delle premesse
La  prima
Riprendo  l’accenno   ,  sul perché vedo  ( anche se pochissimi   fra i nuovi   e appena  usciti o  in corso nelle  sale  generalmente  aspetto uno  \ due mesi rispetto  a  ai 4\8   mesi  che escano in dvd  )   i film scaricati o  in streaming  in rete  , fatto  nella Famigerata intervista   al poco  coraggioso    Carlo Cucchiarelli che mi ha  fatto  litigare    con quelli del circolo anarchico http://stragedistato.wordpress.com/ per …. ma questa  è un’altra storia che prima o poi affronterò  su questo  blog
Ecco i principali motivi per  cui   scarico  o mi faccio scaricare   e vedo   i film  senza  nessuna distinzione fra quelli apena usciti nelle sale o vecchi  ,  e  non più trasmessi  o mai trasmessi in tv   :

Scarsa o mancanza distribuzione nelle sale dove lo tengono pochi giorni rispetto ai grandi film o di “ cassetta “ ( generalmente polpettoni ) con grandi attori\ attrici o di grandi registi oppure  se nel caso abbia creato un caso o una grande discussione sui media ,2) nei piccoli paesi portano , salvo quel spirito coraggioso che da rassegna cinematografiche , solo film da cassetta                                                                                       
Curiosità nel vedere perché quel film è stato bastonato \ stroncato dalla critica o  ha creato  un vespaio di polemiche                                                                                                                                 Poca pazienza d’aspettare che ( se esce perché spesso neppure esce ) escano a noleggio ma  solo in vendita  o in vendita nelle  edicole  
Perché certi film come  questo pur mal fatti o parziali nella verità dei fatti ( qui le mancanze del film   volute per troppa paura d’essere etichettato / strumentalizzato del regista del film ? ) sono dei documentari da conservare
La seconda il cambio di rotta inizialmente  avevo  pensato di liquidare il film  Diaz  in due parole  e  con una parafrasi  di una famosa canzone di  De  Andre : storia  normale per chi c’è  stato vedere quasi per dovere per il rimpianto ( ero infortunato e poi i miei vecchi reduci del 68\77 avevano paura che andassi ) di non essere andato e per collaborare con carlo Gubitosa al libro   (  foto sopra   a sinistra    e    il link per  scaricarlo   , storia speciale per  chi non c’è stato  ma in particolare  vuole dimenticare e lasciarselo alle spalle  senza    fare chiarezza fino in fondo     >> lasciando   che a parlare   siano     :                            



 1) IL  trailler   del film e  il    video del social forum 















poiché non sò se visto chje mi da errore ha caricato o meno se non riuscite a vederlo lo trovate qua http://archive.org/details/Frame_G8_Diaz
e se avete stomaci forti su quello che è successo a Bolzaneto ascoltate cosa dice Marco Poggi, all'epoca in servizio come infermiere presso la caserma di Bolzaneto. colui che ha permesso l'apertura dell'inchiesta giudiziaria su tali fatti








          
Riporto quest'altro video per dimostrare a chi , mi ha scritto in privato appena ne ho parlato ( vedere   fra  i link   il mio post precedente  ) o chi dice è impossibile che in italia si avvenuta una cosa del genere. Esso è un  video che che contiene in sintesi oltre  i filmati in presa diretta sulle fasi più drammatiche del blitz alla scuola Diaz le   registrazioni degli spostamenti dei funzionari PS durante le 2 ore di "perquisizione" ( se  cosi  si  può chiamare  )  ma anche  di radio gap   quella del media center  della scuola  chiusa durante  il bliz  ,  delle  chiamate  dei cittadini ai centralini della polizia e dei carabinieri  , ecc  .

                                           
 un altro video    di risposta  a chi mi dice  e mi dirà   che insulto  i poliziotti e  e difendo i violenti  e altre menate varie  






                                                           2)    dei  siti 
Aggiungi didascalia
  da  quest'ultimo   segnalo  in particolare   questi capitoli  : 1) assalto alla  diaz  (  concordo con il termine assalto perché  nella  non è modo di fare una perquisizione   quello in quanto     nelle  perquisizioni d'urgenza   cioè quelle in mancanza  di un autorizzazione  del magistrato          si devono chiamare ad assistervi  legali  o  vicini di casa in caso di  movimenti  parlamentari  .,  vale solo per  armi o droga  invece  li  si  sono presi oltre a distruggerli per prendere l'hard  disk  i pc  del media center    foto a destra   e poi  hanno creato  prove  false   e messo apposta   gli attrezzi del  cantiere  della scuola vicina     che erano chiusi a chiave   e   molotov  trovate altrove  , ecc  ) .,    2) quello  sulle  violenze a Bolzaneto
Ma  non  ho resistito   e  ho scelto   di fare un post esteso visto  sia il silenzio   ( ma ormai  non mi stupisce  anche se  ancora m'indigna  ) 1)  del potere   che vieta  , ed  è per questo  che   se n'è parlato poco  sui  giornali  e  in tv  , alle forze  dell'ordine di  tacere e   di non replicare   e non concedere interviste  sul film .  riporto  testualmente  con foto sotto a destra     :
il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha diramato una nota a tutte le Questure e le direzioni: «In concomitanza con la proiezione di numerose pellicole cinematografiche che affrontano la ricostruzione storica di eventi relativi ad attività di polizia in situazioni ordinarie e straordinarie - scrive infatti il capo della segreteria, il prefetto Alessandro Raffaele Valeri - si ribadisce che qualsiasi intervista, partecipazione a convegni o dibattiti, va autorizzata da questo Dipartimento». 2)  di certa  sinistra  radical chic  bigotta  ed ipocrita o imboscata( per il caso di  Genova  2001 vedere  i  pulman  prenotati   e poi  annullati all'improvviso per  la  manifestazione del 21  luglio .,  oppure  l'uso strumentale  o accordi sottobanco per la manifestazione  del 20  luglio   con il  corteo delle Tute Bianche e di altri gruppi intenzionati a violare la zona rossa,  infatti le  cariche  violente   cessarono quando Bertinotti chiamò al cellulare  Gianfranco Fini  )   che che  si limita  a denunciare  ma  poi  non ha nè il coraggio  "  di  rompere  le  ... "  al  partito\partiti  di riferimento perché si batta  in parlamento per  una commissione d'inchiesta  su questi vergognosi fatti o  non raccoglie  firme  \ petizioni  . Un buon  film e  molto scomodo fiero ed  indigesto   dato che
 viene  accusato da  Destra    o  dai buonisti \  cerchiobottisti e par condicio   a  tutti i costi   di  non aver  dato spazio e   di non aver   citato le violenze dei Black Block ( cosa non vera perché  all'inizio si vede anche se  per qualche secondo  ) ,  e d'essere , insieme al film  \  documentario   “Black Block” ( che racconta la storia di sette ragazzi, Lena e Niels di Amburgo, Chabi di Saragozza, Mina di Parigi, Dan di Londra, Michael di Nizza, e Muli di Berlino, che, ognuno con le proprie motivazioni, sono giunti a Genova per partecipare alle proteste contro il G8 e sono poi stati coinvolti nelle violenze della Diaz e di Bolzaneto.di parte e di non lasciare spazio al contraddittorio. Accusa  \ critica  giustificata   primo   anche comprensibile se  vogliamo perché   il primo   è un documentario  ,  ridicola  e strumentale  per il secondo  perché  è  un film  non un documentario  . Da   Sinistra   ( vedere  url  precedente  )   con puntiglio forse esagerato  per  il mancato riferimento a chi ordino e guido i pestaggi violentissimi alla scuola Diaz.
Il film ha  nonostante   queste carenze  Gravi   per  chi   vuole vederci  un film  apologetico sulla  vicenda  , trascurabili  per chi come  me  ha  voluto  dare un suo  punto di vista    senza prendere  posizione  \ schierarsi  troppo  ,  il merito di riaprire ro,mpere il muro di silenzio  ( salvo poche voci isolate  )   la discussione su una delle tante pagine   bruttissime   per la storia della democrazia italiana. Come ha denunciato Amnesty International: “La più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”. Infatti  il regista  afferma “nel film “Diaz” non c’è nulla di inventato, è tutto vero e tutto è basato sugli atti giudiziari su cosa accadde nell’assalto della polizia nella notte tra il 21 e il 22 luglio 2001 a Genova. E  la realtà fu anche peggiore.
 << Non possiamo >> --- secondo  la buona  recensione di   antonioriccipv.com/ ----  << di   non notare l’atteggiamento di assoluto silenzio in questi anni non solo della polizia ma di tutte le istituzioni, che avevano il dovere di dire qualcosa dopo le prime sentenze. Questa vicenda è stata totalmente rimossa: alcuni cittadini sono stati lasciati senza interlocutori, e in questo modo si perpetua l’inciviltà del comportamento che c’è stato dentro la Diaz”.
La domanda che il film impone è come è potuto succedere in Italia. Ci sono state condanne in primo grado e appello, a metà a giugno si metterà la parola fine (con il rischio di qualche prescrizione dei reati) con la Cassazione.
“Macelleria messicana” la definì Michelangelo Fournier, uno dei poliziotti della Diaz, quando depose come imputato al processo.
“È stato molto peggio di quello che si vede nel film» dichiara il pm Enrico Zucca dopo aver visto l’anteprima a Genova. I vertici della polizia, dall’annuncio del film a Cannes un anno fa ad oggi, hanno adottato la politica del silenzio, no comment sul copione portato da Procacci, no comment (con circolare del ministero dell’Interno) sul film. >> In questo senso "Diaz" è un caso eclatante, ma lo è ancora di più Bolzaneto, alla caserma dove i feriti e i fermati giungono in stato di detenzione, e questo il film lo dice.  (...) Giustamente il regista non ha avuto intenzione di fare un documentario sul G8 ma un film su un episodio di violenza che vi è accaduto, per non dimenticare, e questo va a merito di Daniele Vicari e di Domenico Procacci che lo ha prodotto; le perplessità nascono da cosa riuscirà a capire un ventenne d'oggi o chi vedrà la pellicola tra dieci anni su cosa è successo a Genova nell'estate di undici anni fa e perché. Non credo che la carenza dei film stia nel fatto di "non aver fatto nomi", come sostiene Vittorio Agnoletto, che fu portavoce e organizzatore del Genova Social Forum, che a sua volta, proprio a Genova e dintorni di castronerie ne disse e ne fece quanto basta, ma per il resto sono d'accordo con lui e con http://abasto-mscaini.blogspot.it/ da  cui è tratto  il virgolettato .  Concludo con l'invito  a cercate di recuperare ( anche scaricarvelo dalla rete o vedervelo in streaming  )  questo film, se  non lo   non  trovate facilmente in sala  perchè i film scomodi svengono considerati  poco  importanti   e   quindi vengono lasciati pochissimi giorni  o  non vengono distribuiti proprio ( almeno è  cosi  in nei piccoli paesi  )  hanno   per acquisire un po’ di consapevolezza e ricordare  ciò viene taciuto  o sminuito perché questo è stato  e  non si ripeta mai più

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