Alma Mater, svolta sugli esami "Ora è vietato rifiutare il voto"

  meno male  che mi sono Laureato in tempo e non ho visto 'sto schifo


Da repubblica  online del 7\4\2012

IL CASO
Alma Mater, svolta sugli esami
"Ora è vietato rifiutare il voto"
Parte da Medicina un cambiamento epocale per tutti gli studenti. La comunicazione del preside Stefoni fa infuriare diversi iscritti. A Lettere, invece, l'esaminando viene convocato prima della convalida  di VALERIO VARESI






Alla facoltà di Medicina sarà più difficile rifiutare un voto insoddisfacente una volta che è stato attribuito e registrato. Così avvisa il preside Sergio Stefoni in una comunicazione agli studenti. "Vi segnalo - scrive - che non deve essere consentito agli esaminandi di rifiutare il voto una volta che sia stato attribuito dal docente". E mentre altri suoi colleghi si mostrano più possibilisti individuando compromessi, gli studenti protestano. 
I primi a opporsi sono quelli del gruppo "Prometeo" i quali ritengono indispensabile la possibilità di rifiutare il voto in quanto la valutazione finale è dirimente per l'accesso alle scuole di specializzazione le cui modalità sono, a loro dire, "a dir poco restrittive". 
La disposizione generale, che il preside di Medicina ha adottato in modo così netto, è stata promulgata per l'intero ateneo, ma non tutte le facoltà l'hanno applicata allo stesso modo. Ognuno ha coniugato le norme in modo da adattarle alla propria didattica. L'intento è quello di rendere più veloce e "produttivo", oltre che selettivo, il corso di studi in considerazione del fatto che gli atenei misurano la loro efficienza (e i finanziamenti) proprio in ragione della percentuale di allievi che sfornano nei tempi previsti. In altre parole, se uno studente può rifiutare il voto è portato a ripetere più volte l'esame e quindi a rallentare il proprio iter didattico. 
Messo alle 
strette tra prendere o lasciare, la velocità dello stesso iter crescerebbe soprattutto perché negli esami scritti e registrati immediatamente, diventerebbe quasi impossibile il rifiuto. Carla Giovannini, la preside di Lettere, dopo aver ricevuto le lamentele degli studenti riguardanti proprio gli esami scritti (dove, appunto, il voto viene registrato all'atto della correzione), ha convocato tutti i professori cercando di addolcire le modalità di applicazione della norma. In pratica, prima della registrazione, viene convocato lo studente per sentire se la votazione corrisponde alle sue aspettative. "È un suo diritto rifiutare il voto" spiega Giovannini. "Certo, il sistema informatico è più rigido del sistema tradizionale, ma si possono trovare compromessi". 
In sostanza, prima di confermare, si consulta lo studente. Se quest'ultimo non è soddisfatto della valutazione, nel sistema informatico "Alma esami" esiste l'opzione "ritiro" che equivale a un nulla di fatto. La differenza tra facoltà come Lettere e altre come Medicina, sta nel fatto che quest'ultima ha molti più esami scritti e convocare gli studenti prima di registrare un voto corretto su carta comporta una procedura più laboriosa. Secondo gli studenti, l'obbligo di ritirarsi prima di aver appreso la votazione può creare situazioni definite "grottesche". In certi casi l'allievo potrà essere indotto a gettare la spugna poco prima di conoscere il voto per timore, oppure a farlo per pessimismo o scoramento anche quando l'esame sta andando discretamente bene. Oppure ancora, al contrario, a non poter ritirarsi in tempo quando pensa di aver sostenuto un ottimo esame, ma si vede affibbiato un voto poco soddisfacente.

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