Sbagliato separare i reperti Una logica «antiquaria» senza fondamenti scientifici. Il significato autentico della scoperta dei giganti di monte prama sta nella sua complessa unitarietà




Per i giganti di pietra, infatti, si profila il destino della separazione. Presto una parte sarà ospitata nel museo civico di Cabras, l'altra nelle sale dell'Archeologico di Cagliari. La Soprintendenza cagliaritana, d'intesa con 

dalla nuova sardgna web del 23\11\2011
 la Regione, ha infatti deciso di imboccare la strada che buona parte degli esponenti del mondo scientifico e dell'opinione pubblica avevano sconsigliato cioè lo smembramento  .Infatti  dopo  la  visita  fatta  l'8  dicmbr   ne trovate ( tranne  una  )   nel post  alcun mie  foto , concordo con quanto dice   <<  Trovo invece insidioso separare per anni, in attesa del museo definitivo, l'eccezionale gruppo scultoreo, parcheggiandone una parte a Cabras, nell'ampliamento del Museo civico, ed una parte nel Museo Nazionale di Cagliari. >> (  http://tinyurl.com/cszsb69 ) Archeologo specializzato, docente di ruolo di Beni Culturali e Ambientali presso l’Accademia di Belle Arti di Sassari e incaricato di Museologia  ( ulteriori news  sul  l'url ) Marcello Madau << Il gruppo si legge assieme, si tratta di un racconto unitario. Dividere (a meno che non ci sia una carenza assoluta di spazi: diversamente meglio sarebbe tenerlo, sino alla collocazione finale di Cabras, tutto assieme a Li Punti) un gruppo scultoreo di tale forza e pregio produce letture sbagliate. Il segno evidente della prevalenza della logica «antiquaria» del «capolavoro singolo» rispetto alla lettura e ad un impatto complessivo che solo la visione d'insieme può darci. Una logica antiquaria e pesino commerciale, che si distingue nell'azione Corea Expò 2012, con l'annunciata destinazione di alcune statue - o di copie a regola d'arte - come «logo» italiano per una manifestazione essenzialmente commerciale.>>Il quale  , come dic  sempre  ala nuova sardegna  del 23 novembre 2011 << L'anno scorso criticai esplicitamente il tentativo del supermanager Mario Resca di inviare qualche gigante di Monte 'e Prama in Cina (a restauro in fase finale e con studio ancora da svolgere), poco dopo il convegno sassarese promosso da Invitalia «Sulle spalle dei giganti». Ricordiamo che Invitalia nacque nel 2008 dalle ceneri di Sviluppo Italia, con mutazione promossa dall'ex Ministro Scajola. Un carrozzone con turbolenze politiche ed economiche tra PD e PDL, poi attorno a Raffaele Fitto. E passaggi di quote di «Italia Turismo» - Marcegaglia, Pirelli Re, Gabetti, con mission di seimila posti letto nel Mezzogiorno - da Emma Marcegaglia a Maurizio Prato, Fintecna.Sarà un caso, ma un paio di mesi fa appare la notizia che il Governo e le imprese italiane si preparano all'appuntamento con le esposizioni internazionali del 2012. Firmano un protocollo d'intesa fra Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo dell'impresa e il Commissario generale del Governo per la partecipazione all'Expò di Seoul, in Corea del Sud, e di Venlo nei Paesi Bassi. «Un piatto ricco», è stato scritto, «con l'Expò in Corea come occasione per penetrare nuovi mercati».Nella  visione  dell'esposizione se pur  incompleta, perchè  certi pezi sono di difficile  attribuzione  a quello  trovato e  gli scavi  sono  stati solo parziali  ma  ci  sono  come dice  l'articolista , insomma molte buone ragioni perché le splendide statue stiano tutte assieme e godano della lettura unitaria che compete loro e serve per capirle, o «semplicemente» emozionarci.
Il mio reportage






.Nella  visione  dell'esposizione se pur  incompleta, perchè  certi pezi sono di difficile  attribuzione  a quello  trovato e  gli scavi  sono  stati solo parziali  ma  ci  sono  come dice  l'articolista , insomma molte buone ragioni perché le splendide statue stiano tutte assieme e godano della lettura unitaria che compete loro e serve per capirle, o «semplicemente» emozionarci.
Quindi mi chiedo  ma Capellacci presidente  della  regione  sardegna  e l’assessore regionale Sergio Milia, anche il sovrintendente dei Beni archeologici Bruno Massabò, Maria Assunta Lorrai, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna, il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau, la presidente della Provincia di Sassari Alessandra Giudici, il sindaco di Ctura  Cabras Cristiano Carrus e il soprintendente per i beni archeologici di Cagliari e Oristano, Marco Minoja , cos'hanno  nella testa  segatura

per  chi volsse saprne di  più  sull'importanza  delle  statue   trova  sotto   degli url in merito 
http://sardegna.blogosfere.it/2010/05/tutto-sui-giganti-di-monti-prama-le-statue-gigantesche-ritrivate-in-sardegna.html
it.wikipedia.org/wiki/Giganti_di_Monti_Prama
http://www.archeologiasarda.com/giganti_monti_prama.asp
http://www.youtube.com/watch?v=Z7vSEO0Zxlc

Commenti

mario carboni ha detto…
Condivido le ossrvazioni e non da oggi. Il progetto di dividere i Gigantes è della Sovrintendenza dall'inizio.
Al netto dei problemi reali che esistono oggi, perchè non sono stati affrontati in tempo e con adeguati finanziamenti, di mantenere tutto a Cabras, esiste un altro motivo di fondo che sottende all'idea scellerata di dividerein tre i reperti.
I gigantes rappresentano oggi il migliore elemento sul quale basare il MITO ORIGINARIO della Nazione sarda. Impedire la cristallizazione di questo mito, cosa diversa anche se legata intimamente alla interpretazione scientifica , è l'obiettivo del colonialismo di sempre che s'oppone all'autodecisione politica dei sardi. La ricerca, elaborazione e anche creazione di un MITO DI FONDAZIONE della nazione sarda è d'inportanza fondamentale, assieme a tutte le analisi e proposte economiche, storiche, istituzionali e politiche, per una via sarda all'indipendenza e sovranità come Stato europeo scanciato dal servaggio e sfruttamento italiano.

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