Ode al capello bianco

Distinguersi tra la folla


 il suo marchio.


Essere diverso


la sua identità.


Discriminato per il colore


Il suo destino.


 


Allontanarlo dalle sue radici


Il loro compito.


Renderlo come


Il nauseante odore delle loro parole


È un classico.


 


Il cervello non cambia


Cambia solo il suo colore.


Allora -perché?-


Si domanda


Perché tante parole


Circa la sua pelle?


 


Bisogna stanarlo, per loro,


Magari sgozzarlo


O solo sfruttarlo.


-È minoranza al momento,


dobbiamo agire sul serio,


Prima che diventi lui


Il nostro cervello-


 


Voi dite


 -Stai parlando di un nero,


cresciuto da noi ma nato nel Congo-


No,io vi rispondo,


 parlo di un bianco


Del mio, primo, capello bianco


Spuntato da poco


ma con un grande passato.

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