...il signore delle tempeste.

 

 

…c’era freddo fuori ed era di inverno

la neve cadeva e l’ultima farfalla se ne andava,

anche il passero fuggiva

e in un covone di paglia si annidava

 ombre sui muri animavano alberi spogliati

e dalle appassite foglie brillavano colori ,

mentre lupi gitani cantavano la loro malinconia

una melodia che chiedeva amore…

 

…e seguivo il lamento ,il loro canto !

un messaggio di tristezza che  la tempesta avvertiva:

e vi fu furia nel creato ,nel olimpo!

 culla della mia poesia,

il signore delle tempeste distruggeva ogni cosa 

insinuava tra le genti il funebre lamento

e  le dolci creature  non respiravano più  aria pura…

 

…e fu squarciato il cielo e le saette aprirono le acque

e tutto intorno il mare fu tempesta ,

le scannate pecorelle fuggirono dai germogli

e la rugiada si nascose tra i cespugli ,

tutto intorno scorreva sangue

e di morti abbandonati  in larghi rivi,

cani che banchettavano gli avanzi dei signori

e nel giorno ,il buio appariva…

 

…e di amore nacque dalla mente spoglia

 e gli ignobili gli fecero ferocia,

la croce di Gerusalemme il dio prega

 e la candida fanciulla a lui ci crede,

e dai tenebrosi rovi volarono aquile reali

volteggiavano e salivano dove non c’è più nessuno

dove la mia sete ora  si fa di sale e   non si placa

l’amore mio lo colgo nella dolce musa…

 

…e tu, tu dio dell’immenso ,

il figlio tuo lo accogli nel patrio tetto lo consacri,

tu che al suo lato siedi accanto per te egli prega

e di giubilo la novena:

oh figlio! figlio mio diletto

sia così il reo destino ,il benedetto!

a perdonare ogni volontà il cuore crede….

 

il poetanarratore.

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