Gambe assassine.

gambe10Alla stazione aspettando il proprio treno, Ale

legge un manga, uno dei migliori in

commercio, il treno ritarda di un'ora. Dopo le

solite bestemmie, coglie tra la gente, quasi

occultate dalla folla in partenza, al binario

quattro, un paio di gambe femminee, roba da

urlo! Lui che era seduto al bar lascia perdere il

manga, il cappuccino, i bagagli e si alza

piano, come ipnotizzato, e si tuffa

all’inseguimento di quell’opera d’arte scolpita

da madre natura per la sofferenza dei poveri

sensi maschili. Lunghe e slanciate, agili, non

perfette, ma assolutamente ubriacanti con il

loro fascino al gusto di cioccolato al latte. Ale

ne sente addirittura il sapore. Cristo! Leccare

due gambe così sarebbe come l’illuminazione,

come l’annunciazione dell’angelo Gabriele alla

madonna, sarebbe di più, follia! Gli occhi

iniettati gli annebbiavano la vista, unico

piacere concessogli da quelle due gemme di

luna. Agili, le due leve sublimi s’apprestano al

treno in arrivo. Ale scatta, deve leccare quelle

gambe altrimenti ne avrà il rimpianto per

tutta la sua fottuta vita! Non vede altro che

quelle gambe folli, feline, seducenti,

assassine. Ale si infila nel binario numero

quattro, il treno sta per arrivare e lei se ne

andrà, anzi quelle due stupende gambe se ne

andranno, saliranno su quel treno e faranno

morire qualche altro maledetto fortunato figlio

di puttana! Ale si fa prenderprendere dal

panico solo a pensarci, deve averle, deve!

Corre ai bordi della banchina, la gente

l’intralcia, le gambe ormai non sono più molto

distanti, ma anche il treno si avvicina

velocemente, in fretta! Ale inciampa, le

gambe sono lì di fronte a lui, ma le sue di

gambe si ribellano e perdono l’equilibrio

aiutate dal borsone di una vecchia troia. Ale

cade dentro il binario, proprio mentre il treno

entra in stazione!

IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
i i i i i i i i i i i i i i i ii i i i i i Troppo tardi, il

treno frena ma non c’è più niente da fare,

pochi si sono accorti di quel che è accaduto, le

gambe, ignorando il tragico evento, salgono

sul treno e vengono inghiottite dai vagoni

sporchi vecchi e arrugginiti. Gambe assassine.

Il più grande rimpianto di Ale in vita. Ale si

rialza aiutato da un capostazione e guarda

l’altro binario, quello di fronte, vede il treno

prendere velocità e lasciarlo li, solo con il suo

rimpianto. Torna sconfitto al suo tavolo, nel

bar della stazione. Ma i bagagli?! Niente più

bagagli, spariti, gli hanno anche bevuto il

cappuccino. Il manga, quello c’è ancora, sul

tavolo, lo hanno sfogliato ma poi lo hanno

lasciato.

- Testa di cazzo di un  ladro! Di fumetti non

capisci un cazzo! –

Ale  prende il suo manga, paga il cappuccino

al ladro ed esce dal bar senza più bagagli, va

al tabellone per vedere gli orari d’arrivo, tre

ore di ritardo.
Ale ripensa a quelle gambe, fonte di tutti i

suoi guai e conclude malinconicamente di

essere caduto nel binario sbagliato.





ESTRATTO DA: "ALLEGORIE AL TERZO GIORNO DI TRAPASSO" DI GIANLUCA SACCONE 0111 EDIZIONI                                                                   AAA, aiutaci Ad Aiutare…Grazie per aver acquistato questo libro, che partecipa all’iniziativa  UN AIUTO A COLPI DI PENNA lanciatadall’Associazione Srvizi Culturali.I fondi raccolti nel 2009 dalla vendita di questo libro saranno devoluti a favore diASSOCIAZIONE DYNAMO CAMP ONLUS Terapia ricreativa per bambini con patologie  gravi e croniche  www.dynamocamp.org





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