da Riflessioni - Guerre e pace

 

“Una singola morte è una tragedia, un milione di morti è una statistica.“
Stalin


"Combattere per la pace è come fare l'amore per la verginità."
J. Lennon



guerra Vietnam


 


La nascita e la morte rappresentano i due più affascinanti momenti dell’esistenza umana ed intorno ad essi, e per essi, ruota l’intera vita di ogni singolo individuo. Questi verrà al mondo nel parto, generato da un altro essere nel suo sacrificio di carne ed amore. Da questo momento in poi sarà attore di esistenza e domande sul principio, sullo scopo e sulla fine del suo vivere.


Ognuno di noi nel corso della propria vita cerca di trovare risposte plausibili alla morte che – normalmente – per prima sperimenta nella perdita dei propri cari, quasi come naturale preparazione alla propria stessa “fine”.


Alcuni individui ricercano le risposte a questi due misteri cardinali nella fede, altri nella ragione e nell’indagine scientifica, altri ancora nelle leggi proprie della natura e nel fatalismo ad essa correlato.


Ma de facto nessuno è mai pronto alla morte.


Nemmeno il suicida, nemmeno il disperato desidera realmente la propria fine, paradossalmente se ne serve per fuggire alla vita che ama e disprezza nella sua non corrispondenza alle aspettative d’amore ch’egli nutre per essa.


Ma se difficile ed intimamente inaccettabile anche per il praticante cristiano, musulmano, buddista … che abbia goduto di una vita normalmente lunga e serena preparandosi al “trapasso” nella fede e nelle “risposte” che essa gli offre per affrontare il distacco dalla “vita”, quanto può essere inaccettabile, insopportabile ed intollerabile la fine per causa esterna al normale corso vitale di un individuo, per mano estranea, violenta e cruenta che vada a spezzare per ragioni di opportunità, convenienza, ricchezza o - semplicemente - per bieca malvagità fine a se stessa, la vita di un singolo o di un insieme di singoli individui?


Come possono fede o ragione dare delle risposte alle stragi, alle guerre (chimiche, intelligenti, atomiche, di liberazione, di ”pace”), agli abusi, alle violenze ed alle morti di tanti singoli individui che vivevano le loro vite come se fossero la cosa più preziosa della loro parentesi d’esistenza?


Come?


Eppure ai misteri fondamentali della nascita e della morte, dobbiamo ancora oggi associare il mistero della crudeltà dell’uomo verso l’uomo: il mistero della guerra.


 


“La pace non è una bandiera multicolore, una manifestazione di piazza tra canti e folklore, la pace è un’ideale sulla bocca d’un branco di iene.”


n.c.




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Il nostro mondo è attualmente teatro di circa 30 conflitti. Alcuni di essi vastamente “pubblicizzati”, altri semplicemente accennati o dimenticati. In Afghanistan abbiamo iniziato a contare vittime nel 2001, in Iraq nel 2003, della Georgia si comincia appena adesso a prendere reale coscienza. E questi sono i conflitti bellici “nobili”, quelli degni di menzione.


Poi ci sono le migliaia di morti dimenticate, quelle delle formiche, le “predestinate” e senza interesse, delle vicine Africa ed Asia.


 


Conflitti bellici nel mondo:


 


1. Iraq   80 mila morti dal 2003
2. Israele-Palestina   5 mila morti dal 2000
3. Libano   1.200 dal 2006
4. Turchia-Kurdistan   40 mila morti dal 1984
5. Afghanistan   25 mila morti dal 2001
6. Pakistan-Waziristan   3 mila dal 2004
7. Pakistan-Balucistan   450 morti dal 2005
8. India-Kashmir   90 mila morti dal 1989
9. India-Nordest   50 mila morti dal 1979
10. India-Naxaliti   6 mila morti dal 1967
11. Sri Lanka-Tamil   68 mila morti dal 1983
12. Birmania-Karen   30 mila morti dal 1988
13. Thailandia-Sud   2 mila morti dal 2004
14. Filippine-Mindanao  150 mila morti dal 1971
15. Filippine-Npa  40 mila morti dal 1969
16. Russia-Cecenia   250 mila morti dal 1994
17. Georgia-Abkhazia   28 mila morti dal 1992
18. Georgia-Ossezia   2.800 morti dal 1991
19. Algeria   150 mila morti dal 1991
20. Costa d’Avorio   5 mila morti dal 2002
21. Nigeria   11 mila morti dal 1999
22. Ciad   50 mila morti dal 1996
23. Sudan-Darfur   250 mila morti dal 2003
24. Rep.Centrafricana   2 mila morti dal 2003
25. Somalia   500 mila morti dal 1991
26. Uganda   20 mila morti dal 1986
27. Congo R.D.   4 milioni di morti dal 1998
28. Colombia   300 mila morti dal 1964
29. Haiti   1.500 morti dal 2004


 


Ma la lista è tristemente incompleta.


.



n.c. 



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