AL SUPERMERKATO DELLA STORIA SI SVENDONO I MITI E GLI EROI DEL XX SECOLO: IL CHE

AL SUPERMERKATO DELLA STORIA SI SVENDONO I MITI E GLI EROI DEL XX SECOLO: IL CHE

 

di Ugo Arioti

 

Da ragazzo mi appassionavo ascoltando la “Chanson de Gest del Che”, alias Ernesto Guevara, argentino caliente, partito da casa con una strampalata motocicletta e con la borsa da medico, per un sogno rivoluzionario.

Rivedevo l’epopea garibaldina in quella magnifica figura di uomo.

Un uomo che perseguiva l’obbiettivo di battere l’imperialismo statunitense nell’America latina, dove gli agenti delle multinazionali e dei potenti del mondo riducevano i popoli in schiavitù, animali da soma per le miniere di piombo, stagno, argento che arricchivano e consolidavano l’occidente capitalista.

Un uomo certamente spietato, prima con se stesso e poi con i suoi uomini.

Un uomo scomodo, anche per “ il grande Soviet Comunista”; certamente un uomo fuori dagli schemi e dai tatticismi.

 

Il Che non era per noi ragazzi solo l’effigie stampata in tanti vessilli di Sezione dai giovani comunisti, il Che è la STORIA del nostro Secolo, la nostra.

La rivoluzione cubana era un pezzo di quella Storia, il “Barbudos” luogotenente di Fidel, Ernesto Guevara detto il Che, che da semplice medico diventa un guerriero intelligente e spietato con la presa di Santa Clara  diventa il principale protagonista della vittoria sul dittatore Fulgencio Batista.

Ma prima era stato il difensore del governo progressista guatemalteco di di Jacobo Arbenz, e il medico rivoluzionario di cui raccontavano i contadini messicani.

Ed è proprio in Messico che fra il 1955 e il 1956, quando il sonno e la pappa erano il mio quotidiano, che Guevara conosce Fidel Castro.

Poi resta il ricordo, quasi sbiadito di una giornata di Ottobre del 1967, quando sull’altipiano Boliviano, quello che era stato la culla di un altro grande eroe sudamericano, Simon Bolivar, veniva ucciso dagli agenti capitalistici che la CIA aveva sguinzagliato per eliminare il problema della guerriglia che disturbava gli affari dei potenti.

 

Commenti

anonimo ha detto…
Era lui che ci dava la forza di credere nelle nostre idee.

Un uomo tutto d'un pezzo! Che non voleva fare rivoluzioni per trovare un posto di potere, ma per dare agli altri se stesso e riceveva da chi ha avuto la fortuna di conoscerlo amore e affetto. Era il Che e non ce ne sono altri in giro oggi.

Irene

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