I miti crollano - Brunetta, un Robin Hood alla rovescia

"I nostri insegnanti lavorano poco, quasi mai sono aggiornati e in maggioranza non sono neppure entrati per concorso, ma grazie a sanatorie. E poi 1.300 euro sono comunque due milioni e mezzo di vecchie lire, oggi l'insegnamento è part-time e come tale è ben pagato".
RENATO BRUNETTA, "la Repubblica", 9 ottobre 2008.

Io potrei finire qui, però cerco di respirare profondamente, poi commento. Sono calma, molto calma.

Brunetta ha ragione. Infatti gli insegnanti, di cui lui fa parte, guadagnano effettivamente troppo visto l'assenteismo diffuso presso la loro categoria. Solo mi sfuggono i 1.300 euro al mese perché, per quanto ne so, un docente ne guadagna circa 6.000, facendo un orario estremamente ridotto.

...Perché sicuramente stava parlando degli insegnanti universitari, dei docenti come lui, dei suoi colleghi insomma. Perché quello che avevo scritto oltre due anni fa si avvera, il disprezzo maschile per la "manovalanza" nelle superiori, e lo stipendio miserrimo, ha determinato una fuga degli uomini dalle scuole "d'obbligo" (per me sono tali anche gli istituti e i licei, chi si ferma più alle medie, ormai?). Ma, guarda il caso, gli stessi magicamente ricompaiono nelle Università, i rettori sono quasi tutti maschi e così la stragrande maggioranza dei docenti degli atenei, e lì sì, che abbiamo fior di stipendi, fra cui quello di Brunetta (unito, ovviamente, alle regalie come parlamentare). Sicuramente se la stava pigliando con quelli. Coi suoi.

Ma, un momento! Mi dicono che no, che lui si riferisce proprio a quelli come me, a quelli che, per la verità, prendono anche un po' meno di 1.300 euro (quest'ultima è una media nazionale, ma è pure probabile che B. non conosca la cifra esatta), quelli che di norma si fanno una ventina d'anni di precariato in scuole d'ogni tipo (io ne ho accumulate 14), quelli che, per arrivare a fine mese, devono sperare negli aiuti di qualcuno (coniuge, genitori, parenti...), sennò col cavolo che possono permettersi financo una casa di proprietà. Quelli che non lavorano affatto part-time, perché stare con dei ragazzi non è esattamente come passare il tempo dietro una guardiola a farsi la "Settimana enigmistica", e di norma correggere i compiti, aggiornarsi, preparare le lezioni per il giorno dopo, coordinare le classi ecc. non è un giochetto. Se ci vuole una laurea magari un minimo di senso c'è.

Ma per Brunetta non c'è. Le lauree, si sa, si regalano. Quanto alle sanatorie, ignoro a cosa voglia alludere, io so che ho superato ben due concorsi ma questo non mi ha permesso un accesso al lavoro né immediato né facile. Poi certo, "rubo" circa mille euro al mese, che potrebbero benissimo essere impiegati per cose più fruttuose, che so, alimentare le spese militari che già con Prodi erano triplicate sacrificando, al solito, sanità e istruzione, oppure il nucleare, oppure ancora far star meglio i nostri poveri e impegnatissimi parlamentari, col loro stipendio così risibile. Potrei fare ancor meglio, certo. Potrei auto-eliminarmi, così finirei di pesare sulle casse patrimoniali, tanto più che io, come quasi tutti gli appartenenti alla mia "razza", sono antiberlusconiana e quindi una nemica. Il mondo della scuola è nostro nemico: il Cav. l'ha dichiarato in più occasioni. Dunque guadagno troppo e non faccio un casso. Ringrazio Brunetta, e tutti sappiano che da oggi sono ufficialmente considerata, da un ministro dello Stato italiano e dal (non) mio sgoverno, una persona inutile, un esubero, un rifiuto!


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