Senza titolo 47

Di seguito un appello dovuto all'iniziativa di Massimo De Santi e preparato da Roberto Passini. Fra i primi firmatari spicca la costituente Teresa Mattei ed il prof. Michelangelo Bovero.
Chi desidera sottoscriverlo può inviare un messaggio di adesione a
info@firenzeperlacostituzione.it

 

APPELLO contro l'ennesima provocazione plebiscitario-presidenzialista

RIAFFERMIAMO LE RAGIONI DELLA DIFESA ATTIVA

DELLA NOSTRA COSTITUZIONE

NEL 60° DALLA SUA ENTRATA IN VIGORE

 

Il degrado politico e culturale che imperversa da tempo nel nostro Paese sta assumendo toni sempre più allarmanti. Le forze politiche dell'Unione, dopo aver assunto con il programma elettorale l'impegno di mettere in sicurezza la Costituzione modificando l'art.138, fanno a gara nel proporre modifiche col pericoloso pretesto della modernizzazione del sistema politico.

L'ultimo esempio è la recente intervista rilasciata dall'On.le Dario Franceschini al quotidiano la Repubblica in data 2 gennaio 2008. Il vicesegretario del Partito Democratico riprende ed esplicita quanto già da tempo annunciato dal suo segretario On.le Walter Veltroni: la necessità di un "salto culturale" nella politica e nella cultura costituzionale, da parte delle forze democratiche, finalizzato alla realizzazione, anche nel nostro paese, di un modello presidenziale o di premierato forte.


A nostro parere siamo di fronte a un vero e proprio "salto nel buio": una provocazione inaccettabile nel metodo e nel contenuto, nonchè gravemente insidiosa e pericolosa rispetto agli obiettivi di maggiore partecipazione democratica, sbandierati quale antidoto alla crisi della politica che, demagogicamente e assurdamente, con tale proposta si afferma di voler risolvere.

Questa opzione politica presidenzialista, plebiscitaria e populista deve essere fermamente respinta perché:

1
. viene inserita surrettiziamente, pochi mesi dopo il risultato elettorale dell'aprile 2006 all'interno di un legittimo e condivisibile disegno politico dell'Unione finalizzato alla riforma della legge elettorale. Manovra che disvela la vera posta in gioco perseguita da alcuni non marginali attori politici: il cambiamento con gradimento bipartisan della Costituzione, nonostante la formidabile conferma di popolo ottenuta dalla nostra Carta nel referendum costituzionale del 25-26 giugno 2006 con la vittoria del NO al progetto di modifica delle destre.

2. una tale verticistica opzione ci porterebbe fuori dal solco di una moderna democrazia costituzionale parlamentare, voluta con lungimiranza dai nostri Costituenti e come tale più adatta a dare compiuta rappresentanza alla pluralità delle posizioni politiche e sociali che caratterizzano la storia politica del nostro smemorato paese, proponendoci una soluzione istituzionale sbagliata, oggi oltretutto criticata proprio nei paesi, assunti a modello, in cui vige l'elezione diretta del presidente o del premier;

3. ci troviamo, purtroppo, di fronte all'ennesimo tentativo di sanzionare in un testo normativo la tendenziale trasformazione della democrazia parlamentare in una sorta di autocrazia elettiva.

Ciò premesso:
- riteniamo che questo disegno neoconservatore sovverta inequivocabilmente la qualità della nostra democrazia parlamentare, marginalizzi la sovranità popolare e come tale debba essere contrastato con fermezza;

- chiediamo pertanto a tutti i cittadini e alle cittadine, ai lavoratori, agli intellettuali, ai giovani, e a tutte quelle soggettività, individuali e collettive, politiche e sociali che con determinazione hanno operato nella non facile, lunga e per niente scontata campagna referendaria del 2005-2006, conclusasi con la splendida vittoria del NO allo stravolgimento della Costituzione voluto da Berlusconi-Bossi e Fini, di riappropriarsi della loro sovranità e dire ancora una volta un secco NO, preventivamente e ad alta voce, al paventato pastrocchio presidenzialista-premierista che con probabilissimo accordo trasversale targato "P.D. Forza Italia e A.N." alcuni leader politici intendono somministraci senza aver ricevuto al riguardo alcun mandato elettorale.


Per questo, oltre ad opporci a tale sconsiderato disegno politico, riteniamo necessario e urgente riprendere nel paese, nei luoghi di lavoro e nelle scuole, la mai conclusa battaglia, civile e politica, per la difesa e la piena attuazione della nostra Costituzione repubblicana e antifascista.

 

Se sapremo vincere anche quest'ultima battaglia potremo forse dire con le parole di Calamandrei che "La Resistenza ha resistito" e che la lotta di liberazione dal nazifascismo vive ancora nelle nostre
coscienze.


Primi firmatari:
Teresa Mattei
Antonia Baraldi Sani
Michelangelo Bovero
Massimo De Santi
Corrado Mauceri
Giovanna Pagani
Roberto Passini
Paolo Solimeno

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