Senza titolo 1724


diviso dalla sua Pina, Happy percorre 12 km di notte nei campi e torna da lei al canile


La storia di Happy e Pina è di quelle che ispirano i narratori di favole. Per loro, però non c’è un castello incantato, ma il canile di Merate e la vicenda che li ha portati in quella struttura è caratterizzata da continui maltrattamenti al limite della tortura e dall’abbandono.
Happy è un meticcio nordico di 5 anni che, con la compagna Pina, coetanea e della stessa razza, da diverso tempo alloggia presso il canile di Brugarolo. Con loro, fino a non molto tempo fa, c’erano anche i cuccioli, due esemplari di un paio d’anni che, più fortunati, sono stati adottati in coppia da una famiglia desiderosa di avere una compagnia a quattro zampe. La storia di questi animali risale a diversi anni fa quando erano a loro volta poco più che cuccioli. Vivevano a Verderio Superiore e secondo il racconto delle associazioni di difesa del cane, intervenute dietro sollecitazione di alcuni vicini, il loro “padrone” li sottoponeva continuamente a maltrattamenti e vessazioni, costringendoli spesso alla fame e a convivere, in quattro, in un luogo angusto e sporco.
latrati di sofferenza e di fame avevano finito per attirare l’attenzione di alcune persone che hanno sentito il dovere di avvertire le autorità locali e le associazioni di difesa dei cani. Gli animali sono stati tolti all’uomo e, per quanto nel loro futuro ci fosse solo il canile, era sempre meglio delle angherie subìte. I quattro cani hanno così potuto vivere assieme, due in una gabbia, due in un’altra fino a non molto tempo fa, coccolati dai volontari e dalla presenza degli iscritti all’associazione che ha in gestione la struttura che, con l’adozione a distanza, regalano loro qualche ora di libertà in passeggiata. I due fratelli, se così si possono chiamare, non molto tempo fa sono stati adottati in coppia e hanno potuto trovare un ambiente sereno, nel quale hanno riacquistato la fiducia nei confronti dell’uomo. Happy e Pina, invece, non sono stati così fortunati e hanno continuato a vivere al canile anche perchè per due cani già adulti è molto difficile trovare un nuovo padrone e dunque una nuova casa. Ma un signore di Vimercate è giunto alla struttura di Via Ca’ Rosse con l’intenzione di prendere un cane e adottarlo, portandolo a casa propria. Accompagnato dai responsabili, ha fatto il giro delle gabbie fra l’abbaiare insistente degli animali che al passaggio di persone mai viste si “scatenano”, sperando che qualcuno si accorga di loro. Giunto, al box di Happy e Pina, il colpo di fulmine.
La coppia di meticci è bella, affiatata, nulla da invidiare ai cani di razza pura ma il vimercatese non ha la possibilità di poter gestire e mantenere due animali e così sceglie Happy, il maschio, meno diffidente rispetto alla compagna, ancora traumatizzata per i maltrattamenti subiti. Compilati i moduli necessari, l’uomo si porta a casa, il nuovo “compagno” a quattro zampe, gli offre attenzioni e cibo, una cuccia e un giardino dove stare. Ma il richiamo per l’altra “metà”, lasciata sola nella gabbia del canile è troppo forte. Durante la notte Happy riesce a scappare dall’abitazione del nuovo padrone e, grazie all’inconfondibile fiuto e istinto che caratterizzano questi animali, ripercorre la strada a ritroso, fino a raggiungere di nuovo il canile. La nuova sistemazione è ottima, ma senza Pina, Happy non può stare. Al buio percorre i 12 chilometri che separano l’abitazione del suo nuovo padrone e la Via Ca’ Rossa a Brugarolo. Gran parte della distanza la copre attraverso i campi. Il suo fiuto lo guida verso la compagna di una vita. Al canile giunge che è ancora buio. Si accuccia rannicchiato fuori dal cancello e attende l’alba. Quando l’operatore arriva al canile Happy balza in piedi e gli corre incontro. Lo segue e quando questi apre il cancello schizza dentro e raggiunge subito la gabbia dov’è custodia Pina. All’addetto non resta che aprire la porticina e farlo entrare. Inutile tentare di riportarlo a Vimercate. Il padrone è dolcissimo, l’alloggio caldo e il cibo abbondante. Ma c’è troppa solitudine. E tanta nostalgia per quella gabbia che con Pina è diventata la sua casa. All’uomo non resta che assecondare il desidero del cane di restare a Brugarolo oppure adottare anche Pina. Intanto che ci pensa i due cani scodinzolano felici dentro la gabbia. Sembra proprio una storia da fiaba. Che, almeno per ora, come tutte le fiabe che si rispettano, ha un lieto









concludo questo post con  un video  ( l'altro  riguardante lo sfruttamento  per  elemosinare   lo trovate  nel colegamento ipertestuale  sotto ) promozionale sconsigliabile a chi soffre di pianto ( come me i nfatti non sono riuscito a vederlo per intero senza piangere e asciugarmi le lacrime  e in alcuni punti nonostante la musica di sottofondo   bellissimae triste  allo stesso tempo  a chiudere gli occhi ) e di rabbia e sia propenso all'ira e alla collera  l'altro video  è qui


Commenti

FantArt ha detto…
Non posso vedere certe immagini...lo sai che amo glia nimali e non sopporto che venga fatto loro del male....Ciaooooo
compagnidiviaggio ha detto…
neppure io , ma volevo solo denunciare simili abberrazioni

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