Senza titolo 1422

Dopo  aver letto questa  news  mi chiedo  se  il nostro paese  è unos tato laico  o  uno stato  creatico  per nopn dire  servo (  ziraccu    come  diciamo dala mie pareti  )  del Vaticano   cioè dele  gerarchiè ecclesiastiche  ? 
Ecco  a voi la news   traetene   voi le conclusioni 


'Associazione padri separati contro la sentenza: ''Neanche stessimo a Kabul''

Cassazione: il catechismo prevale sul diritto di vedere i figli


Annullata la condanna ad una madre, che non aveva rispettato la disposizione del tribunale che stabiliva che il marito vedesse la figlia nello stesso giorno della catechesi



Roma, 31 ago. (Adnkronos/Ign)


Le lezioni di catechismo prevalgono su  tutto,anche sul diritto dei genitori separati di vedere i loro figli. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione annullando la condanna inflitta ad una madre romana di 46 anni, che non aveva rispettato la disposizione del giudice civile che, in sede di separazione, aveva disposto che il padre vedesse la figlia minore nello stesso giorno in cui la parrocchia aveva fissato la lezione di catechismo. Per la Suprema Corte, le decisioni dei parroci in materia di catechismo sono insindacabili e dunque le disposizioni del giudice in materia di visita devono cedere il passo a quest'ultime.


Scrivono i supremi giudici della Sesta sezione penale, nella sentenza 27613, che ''le lezioni di catechismo sono collettive in quanto interessano i ragazzi di ambo i sessi di una determinata fascia d'età appartenenti ad una parrocchia e l'organizzazione di esse (giorno, orario) è stabilita dal clero preposto alla parrocchia in questione compatibilmente con gli impegni dei sacerdoti che le impartiscono ed agli impegni scolastici dei ragazzi che debbono seguirle''. Di diverso avviso erano stati i giudici del Tribunale di Roma (luglio 2004) e della Corte d'appello della capitale (dicembre 2005) che avevano condannato la mamma ad una multa di 800 euro (pena sospesa in appello) per elusione dei provvedimenti del giudice in sede di separazione.

Come si evince dalla sentenza la madre, pur facendo seguire le lezioni di catechismo alla figlia nello stesso giorno in cui il padre Vittorio avrebbe dovuto vederla, si accordava comunque con l'ex marito per ''recuperare il mancato incontro''. Ciò nonostante la donna era stata denunciata ugualmente dal consorte e condannata sia in primo che in secondo grado per il reato previsto dall'art. 388 del Codice Penale. Una condanna ritenuta da lei ingiusta. Di qui il ricorso alla Cassazione che è stato giudicato ''fondato''. In proposito, i supremi giudici, bacchettando i colleghi del giudizio di merito, sottolineano che il comportamento di quella madre ''non è sorretto dal dolo''.

Piazza Cavour, che ha annullato la sentenza di condanna perché il fatto non costituisce reato, ricorda ancora che ''in tema di mancata esecuzione di un provvedimento del giudice civile, concernente l'affidamento di un figlio minore, il motivo plausibile e giustificato che può costituire valida causa di esclusione della colpevolezza, anche se non deve configurarsi l'esimente dello stato di necessità, deve comunque essere stato determinato dalla volontà di esercitare il diritto-dovere di tutela dell'interesse del minore, in situazione che non abbia potuto essere devoluta al giudice per eventuale modifica del provvedimento''. Da qui l'accoglimento del ricorso della mamma che aveva preferito che la figlia prendesse parte alle lezioni di catechismo piuttosto di farla stare con il padre nello stesso giorno.
Sulla sentenza della Cassazione si alza la protesta dei padri separati. ''In uno Stato laico, tutto ciò che riguarda la religione di pochi (o di molti) dovrebbe essere secondario rispetto alle leggi nazionali che riguardano tutti, senza distinzione di religione - evidenzia Giorgio Ceccarelli, presidente dell'associazione. ''La Cassazione -insiste Ceccarelli- neanche stessimo a Kabul, decide che gli impegni religiosi sono prioritari rispetto a quelli civili tra padre e figlio come stabilito da sentenza di un Tribunale Italiano''.

Commenti

anonimo ha detto…
Non si capisce dove sia il problema.

C'è qualcosa che non può essere spostato (fosse stata la scuola sarebbe stato diverso? Le lezioni del corso di recupero?), la mamma (affidataria) agisce in modo equo garantendo al padre di recuperare le ore perse per il catechismo, il padre utilizza il fatto contro di lei.

La chiesa, il cattolicesimo non c'entrano niente. Smettiamola con le polemiche idiote.

Grazie

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