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Ciampi: «Voto No. Costituzione valida». E la Lega insulta





Carlo Azeglio Ciampi primo piano Ansa

Carlo Azeglio Ciampi non ha l´abitudine di nascondersi. E ai giornalisti che gli chiedono la sua posizione sul referendum costituzionale del 25 e 26 giugno, risponde senza esitazione: «Non ho difficoltà a dire che andrò a votare per il referendum e voterò no, convinto come sono della validità dell'equilibrio e dell'impianto costituzionale di fondo della nostra Costituzione». Una dichiarazione di voto forse scontata, ma è la prima volta che il presidente emerito della Repubblica lo dice esplicitamente, schierandosi nel fronte che vuole impedire il via libera alla devolution. Per l´Unione quello di Ciampi è il No più autorevole. Dalla destra, invece, piovono insulti.

Il leghista Roberto Maroni liquida l´ex capo dello Stato, con toni sprezzanti. Sulla sua età e sul suo ruolo: «Uno con la sua storia, con la sua età, non può che essere un conservatore – sostiene - come si fa a non essere conservatori a 86 anni? Per quanto ci riguarda prendiamo atto che vuole mantenere così tanti parlamentari e lo status quo. E andiamo avanti». Ancor più tranchant il collega padano Roberto Calderoli, che giudica il comportamento di Ciampi una «tristezza», simbolo del «potere e del palazzo che si difendono con le unghie e con i denti». Il senatore a vita Sergio Pininfarina ha espresso la sua protensione al voto per il Sì al referendum. Nessun commento è stato fatto dal centrosinistra.



«I commenti della Casa delle Libertà sono come al solito ingenerosi e irrispettosi – replica la diessina Anna Finocchiaro, capogruppo de l´Ulivo alla Camera - Ciampi è stato il presidente di tutti, sempre estraneo a logiche di parte. Ma la destra se ne è già dimenticata».Il sindaco di Roma Walter Veltroni trova le critiche della Cdl «di pessimo gusto» ma anche «sbagliatissime», perché «accusare di "conservatorismo" un uomo che da Presidente della Repubblica ha avuto un ruolo fondamentale (e da tutti riconosciuto) nello sviluppo di un rapporto vero e profondo tra i cittadini e le istituzioni dello Stato è assurdo e ingiusto».

Difensore della Costituzione Ciampi, durante il settennato, è stato uno strenuo difensore dell'impianto e degli equilibri interni alla Carta Costituzionale del 1948, che più volte ha definito lungimirante e quasi un frutto miracoloso di un'ampia convergenza politica all'indomani della guerra e mentre c'erano profonde lacerazioni politiche ed ideologiche a dividere le forze politiche.

Da ultimo, il 25 aprile scorso, celebrando al Quirinale l'anniversario della Liberazione, Ciampi aveva detto: «La Costituzione è stata e rimane la mia bibbia civile, il testo su cui ho riflettuto in ogni momento difficile, io che non sono mai stato un uomo politico ma soltanto un cittadino al servizio dello Stato».

Bossi boomerang Ed è ancora polemica sulle aggressive dichiarazioni di Umberto Bossi e sulla sua minaccia di «vie non democratiche» in caso di vittoria del No. Piero Fassino, segretario Ds, ne ha parlato a Torino: «Sono parole sconcertanti che dimostrano il tentativo più di darsi coraggio che non una minaccia che potrà essere in qualche modo praticabile. Sono parole che suonano offensive nei confronti dei cittadini e che Bossi per il suo ruolo non avrebbe dovuto pronunciare. Degne di Borghezio che è sempre fuori dalle righe e quindi da non prendere in considerazione».
fonte: www.unita.it

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